Il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha rilasciato un’intervista ad Avvenire, nella quale ha discusso dell’alluvione che ha fortemente colpito e danneggiato la Regione e delle emergenze da affrontare in questo momento di ricostruzione. Un momento che richiama, tra affinità e differenze, il 2012, quando l’Emilia-Romagna è stata scossa da un forte terremoto: proprio questa pregressa esperienza ha insegnato al Presidente che “è proprio nel momento in cui affronti l’emergenza che devi impostare la ripartenza“.

Bonaccini sulla situazione in Emilia-Romagna: “Danni enormi a beni privati e pubblici, comparti economici e servizi”

Per quanto riguarda le strade e le infrastrutture si calcola più di un miliardo di euro; quasi la metà della superficie agricola è stata colpita, con 64mila lavoratori coinvolti; inoltre, in Appennino si contano un migliaio di frane. Una cifra esatta del danno ancora non può essere stimata, ma si tratta di miliardi di euro. Le conseguenze di questa crisi climatica, per come si sono abbattute sull’Emilia-Romagna, comportano uno scenario complesso anche dal punto di vista sanitario. A Conselice nel mentre il deflusso prosegue lentamente: la vicepresidente Priolo, delegata alla Protezione civile, è in rapporto costante con le autorità locali, così come la sanità regionale.

A fronte di questa situazione emergenziale, Bonaccini riporta una nota positiva: “L’Emilia-Romagna è stata stretta in un abbraccio incredibile“. E a dimostrazione di ciò porta il fatto che la raccolta fondi avviata come Regione Emilia-Romagna ha già raccolto 27 milioni di euro, che verranno tutti rendicontati online. Nell’abbraccio di cui parla Bonaccini sono compresi anche la presidente del Consiglio Meloni, i ministri competenti, la Commissione Europea e la presidente Von der Leyen. Ma anche il Pd e la segretaria Elly Schlein, che ha confermato la propria disponibilità a condividere le misure che servono, “perché di fronte al dramma che stiamo vivendo in Emilia-Romagna non ci sono divisioni politiche che tengano”.

La presidente Meloni, che è arrivata in Romagna non appena rientrata dal G7, ha messo fin da subito al lavoro i ministri competenti: il primo decreto, con misure per 2 miliardi di euro, contempla la sospensione delle scadenze fiscali e dei mutui e la protezione di occupazione e lavoro. Anche la presidente della Commissione Europea in settimana si è recata nelle terre colpite “per esprimere la vicinanza dell’Ue e rassicurarci sull’attivazione del Fondo di solidarietà europeo“. Tutto ciò è fondamentale per far sì che si mantenga alta l’attenzione sulla Regione e le sue esigenze, perché serviranno molte risorse:

Dobbiamo ristorare tutte le famiglie e le imprese dei danni subiti, così come, dopo i primi interventi di messa in sicurezza per argini, strade e frane, servirà un grande piano di prevenzione del dissesto idrogeologico e di adattamento al cambiamento climatico. Se è vero che quanto accaduto nei giorni scorsi non aveva precedenti nelle serie storiche, è altrettanto vero che non è più irripetibile. C’è un cambiamento che impone interventi inediti.

Bonaccini sul tema del cambiamento climatico

Emerge quindi con chiarezza la rilevanza che deve assumere il tema del cambiamento climatico nel dibattito pubblico a seguito di quanto accaduto. Dunque la manutenzione delle infrastrutture è sì importante, ma serve soprattutto un cambio strutturale. “È ora di passare dalla riparazione dei danni ad una prevenzione operosa, altrimenti non ci sarà più sicurezza”, sottolinea il presidente, che ricorda anche che il 94% del territorio della penisola è a rischio.

Secondo Bonaccini, è altrettanto urgente sbloccare l’accesso al credito per iniziare a riparare i danni, in attesa degli indennizzi e delle misure di sostegno “che dovranno essere comunque veloci e senza troppa burocrazia”. Bisognerà poi mettere in protezione tutti i lavoratori e fare sì non un solo posto di lavoro vada perduto. Il settore del turismo, in vista dell’estate, è uno dei primi a dover ripartire: “la riviera emiliano-romagnola è già pronta ad accogliere tutti i turisti che verranno a riabbracciarla”.

Per quanto riguarda il braccio di ferro nella maggioranza sulla nomina del commissario, Bonaccini dice che gli emiliano-romagnoli non hanno vergogna di chiedere una mano, ma sono anche persone piene di dignità e abituate a rimboccarsi le maniche: se il popolo della Regione percepisce “che qualcuno vuol decidere al posto suo o approfittare di un momento di difficoltà per trarne un vantaggio politico allora non ci sta”. Il presidente ha chiarito dunque che è impensabile che qualcuno possa gestire la ricostruzione a distanza, da Roma, e fuori da un rapporto che sia democratico e trasparente con la comunità.