Il ministro per l’Istruzione Giuseppe Valditara oggi ha presenziato alla Scuola di formazione politica della Lega a Milano, tenendo un intervento nel quale ha trattato delle risorse destinate alle scuole. Il Ministro ha smentito le accuse all’attuale governo di voler tagliare le risorse alla scuola: “assolutamente falso. Nella finanziaria ci sono state più risorse per le scuole, le abbiamo aumentate in maniera significativa“. Valditara nega anche un ipotetico taglio in riferimento al Pnrr. I costi dell’edilizia nell’ultimo anno sono aumentati del 30% e le risorse sono limitate, dunque secondo il ministro bisognerà chiedere alla Commissione Ue di considerare raggiunti gli obiettivi, “anche scontando l’aumento dell’inflazione”. Sarebbero quindi soprattutto i costi dovuti all’inflazione a erodere le risorse.

Valditara, nessun taglio alle risorse per la scuola, occorrono un piano casa per i docenti e stipendi più alti

Un altro tema discusso dal ministro riguarda la valorizzazione degli stipendi dei docenti e la necessità di trovare “incentivi per le aree più disagiate o di frontiera affinché non ci sia la fuga di docenti”. A ciò andrebbe associato un piano della casa per pubblici dipendenti e insegnanti. I dati riportati da Valditara segnalano un problema diffuso e che richiede soluzioni su più fronti: ci sono oltre 17 mila insegnanti in fuga dalla Lombardia e in alcune zone del Paese c’è una scopertura del 32% di docenti. Gli insegnanti che ci sono, poi, lavorano in condizioni che non sono certo rosee, a partire dalle aggressioni a scuola. Il ministro riflette anche sulla possibilità di prevedere un’assicurazione per il personale scolastico: “come è possibile che nessuno ci abbia pensato prima? Tutta la pubblica amministrazione è assicurata, solo il personale della scuola no”.

Valditara conclude rilevando che è fondamentale basare l’educazione sulla cultura del lavoro fin dai primi anni di scuola: “Noi amiamo la nostra Costituzione e la rispettiamo. E l’articolo 4 dice che il diritto e il dovere di lavorare è da mettere al centro sin dalle elementari”. La scuola per il ministro deve fornire, infatti, un’opportunità di affermazione professionale e all’interno di questo discorso riveste un ruolo centrale l’alternanza scuola-lavoro.