Pensione anticipata, Quota 41 rimane la priorità della maggioranza, con la Lega che spinge per l’estensione a tutti i lavoratori, a prescindere dall’età anagrafica. Ma al momento non ci sono le coperture.

Pensione anticipata, Quota 41 per tutti?

Al momento Quota 41 è riservata ad una platea molto ristretta di lavoratori: quelli precoci, ovvero coloro che hanno maturato 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni, che non abbiano una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo e che rientrino in una delle seguenti categorie:

  • disoccupati: licenziati, dimessi per giusta causa o in seguito a risoluzione consensuale del contratto;
  • caregiver: coloro che prestano assistenza, da almeno sei mesi, al coniuge o a un familiare di primo grado convivente con grave handicap;
  • invalidi civili: con almeno il 74% di invalidità;
  • lavoratori che svolgono mansioni usuranti e gravose da almeno 6 degli ultimi 10 anni; oppure che svolgono attività usuranti o notturne, con almeno 64 notti lavorate l’anno.

La Lega vorrebbe estendere Quota 41 a tutti gli altri lavoratori, ovvero a tutti coloro che abbiano maturato 41 anni di contributi, indipendentemente dal fatto che rientrino o meno nelle categorie sopra indicate.

L’ostacolo principale per l’attuazione di questa ipotesi è il costo. La misura infatti costerebbe, una volta a regime, 12 miliardi di euro in più ogni anno.

Una spesa contraria alle raccomandazioni dell’Ue e che renderebbe insostenibile il sistema previdenziale, già ampiamente in difficoltà.

Inoltre, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha recentemente allontanato l’ipotesi Quota 41 per tutti almeno per il 2024.

Quota 41 solo per i precoci

C’è però un’altra opzione che estenderebbe Quota 41 ad una platea più ampia rispetto a quella attuale e che avrebbe costi più sostenibili rispetto all’ipotesi Quota 41 per tutti. Si tratta dell’opzione che prevede l’allargamento dell’anticipo pensionistico a tutti i lavoratori precoci.

In questo caso, per accedere a Quota 41, basterebbe essere un lavoratore precoce indipendentemente dall’appartenenza ad una delle categorie svantaggiate elencate sopra.

Questa soluzione avrebbe un costo decisamente più contenuto e per questo sarebbe fattibile già a partire dal prossimo anno.

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