Conguaglio assegno unico: con la pubblicazione del messaggio n. 1947 del 26 maggio 2023 l’INPS ha effettuato un ricalcolo di tutti gli importi dovuti per il mese in corso, andando a riprendere l’ammontare che è stato liquidato durante il corso dell’anno 2022 e dei primi mesi del 2023.

Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Inclusione e Invalidità Civile, dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, e dalla Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali, in seguito al ricalcolo effettuato ha portato a delle integrazioni e a delle compensazioni, le quali hanno dato luogo, a seconda dei casi, all’erogazione di un conguaglio a credito o a debito dell’assegno unico e universale per i figli a carico.

Conguaglio assegno unico: le informazioni relativo al ricalcolo che è stato effettuato dall’INPS

Con la precedente circolare n. 23 del 9 febbraio 2022 l’INPS aveva comunicato ai soggetti beneficiari dell’assegno unico che l’importo della prestazione economica avrebbe potuto subire delle variazioni in base a:

  • il momento in cui il soggetto richiedente presenta la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) ai fini del rilascio della certificazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente);
  • il nuovo importo eventualmente differente che risulta dalla dichiarazione ISEE, in seguito alla sua presentazione.

Pertanto, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha comunicato la futura applicazione di un conguaglio al termine dell’anno, il quale decorre a partire dal mese di marzo fino al mese di febbraio dell’anno successivo.

Con il messaggio che è stato pubblicato durante il corso della giornata di ieri, venerdì 26 maggio 2023, invece, l’INPS ha comunicato che:

“È stata avviata a livello centrale la rielaborazione di tutte le competenze mensili a partire dalla mensilità di marzo 2022, attraverso il ricalcolo degli importi effettivamente dovuti e il calcolo delle differenze, sia in positivo che in negativo, con gli importi già liquidati nel corso dell’annualità 2022 tenuto conto anche delle mensilità già erogate nei primi mesi del 2023. A seguito di tale rielaborazione, sono state determinate alcune compensazioni, che hanno dato luogo a importi da erogare in favore del richiedente l’assegno (c.d. “conguagli a credito”) o a somme che sono state erogate indebitamente e che quindi devono essere oggetto di recupero (c.d. “conguagli a debito”).”

Nello specifico, il ricalcolo da parte dell’Istituto, il quale ha portato alle compensazioni che hanno modificato l’importo del conguaglio dell’assegno unico, è stato effettuato per le seguenti motivazioni:

  • variazioni della DSU;
  • liquidazione del c.d. premio alla nascita;
  • maggiorazioni spettanti per quanto riguarda i mesi di gennaio e di febbraio 2023, tenendo conto della rivalutazione effettuata in seguito all’aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dichiarato dall’ISTAT;
  • ISEE con dati errati e/o informazioni discordanti;
  • rettifica dell’ISEE 2022 a partire dal 1° gennaio 2023;
  • eventuali recuperi della maggiorazione per i genitori, nel caso in cui entrambi svolgano un’attività lavorativa;
  • riconoscimento delle maggiorazioni che sono previste per:
    • i soggetti disabili;
    • i nuclei familiari numerosi;
  • ricalcolo dell’importo che spetta al genitore che non fa parte del nucleo familiare del minore, dal momento che al nucleo familiare che percepisce il beneficio spetta anche il Reddito di Cittadinanza;
  • domanda per l’erogazione dell’assegno unico presentata in data successiva al 30 giugno 2022, per cui viene riconosciuto l’importo minimo ogni mese, anche se i nuclei familiari beneficiari hanno presentato l’ISEE entro il 30 giugno dello stesso anno.

“Qualora per effetto di una o più ipotesi, come sopra descritte, si dia luogo a una revisione degli importi dell’AUU con integrazione delle somme in favore del cittadino, le medesime somme sono state poste in liquidazione, in aggiunta alle quote ordinariamente percepite, a partire dalla rata del mese di aprile 2023.”

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