ADI per Rdc 2023: nuovi dettagli per i disoccupati. Nel decreto Lavoro sono state stabilite alcune date principali relative al sussidio di Stato. La prima data riguarda l’abolizione definitiva del Reddito di cittadinanza, fissata al 31 dicembre 2023.

La seconda data, invece, riguarda l’entrata in vigore della nuova misura denominata Assegno di inclusione. Una differenza che ha suscitato numerose domande e dubbi, in particolare per i disoccupati che cercano maggiori informazioni. Analizziamo insieme cosa prevede l’ADI per i disoccupati.

ADI per Rdc: cosa dovrebbero sapere i disoccupati?

Il punto principale dell’Assegno di inclusione non è rivolto ai disoccupati. Questo sussidio per l’accesso al beneficio non richiede il requisito di essere disoccupati o avere lo status di disoccupato.

Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi a riguardo, probabilmente a causa della confusione con il Reddito di cittadinanza.

Il problema principale dell’ADI è più legato alla necessità di staccarsi dallo standard del sussidio di Stato.

L’Assegno di inclusione prende questo nome per distanziarsi dall’idea che i beneficiari abbiano diritto a un reddito continuo. Ed è questo il principale motivo per cui essere disoccupati non è un requisito per ottenere il beneficio economico.

Secondo il Decreto Lavoro, reso ufficiale il 4 maggio con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, i nuclei familiari composti da minori, disabili e persone con un’età maggiore di 60 anni possono richiedere il beneficio economico.

La misura è compatibile con la fruizione dell’indennità di disoccupazione Naspi, Dis-Coll e disoccupazione agricola.

Cosa a diritto un disoccupato?

Ciò detto, i disoccupati possono ottenere l’Assegno di inclusione se soddisfano i requisiti stabiliti dalla normativa. Per ottenere il beneficio, è indispensabile che il nucleo familiare sia composto da minori, disabili e over 60, oltre al soddisfacimento delle condizioni reddituali e altre condizioni specifiche.

Tuttavia, nel caso di disoccupati che ricevono il Reddito di cittadinanza ma non rientrano nei criteri per accedere all’Assegno di inclusione, hanno diritto a beneficiare dello Strumento di attivazione lavorativa.

In altre parole, coloro che possono essere occupati e ricevono il Reddito di cittadinanza avranno accesso a un sostegno economico diverso che mira alla ricollocazione nel mondo del lavoro.

 Questo sostegno economico specifico sarà attivato a partire da settembre 2023 e rappresenterà uno strumento necessario per coloro che sono esclusi dall’accesso all’Assegno di inclusione, ma sono considerati occupabili e ricevono l’erogazione del nuovo sussidio.

È necessario comprendere che lo Strumento di attivazione al lavoro può essere richiesto da tutti i membri che compongono il nucleo familiare, quindi può essere erogato a più persone contemporaneamente.  

Quando scatta la perdita di entrambi i sussidi?

L’importo del contributo non supera i 350 euro mensili. Un disoccupato può ricevere il contributo se soddisfa i requisiti e rispetta gli obblighi di legge legati al reinserimento nel mondo del lavoro.

Infatti, il richiedente presenta la richiesta di registrazione allo Strumento di attivazione al lavoro, che prevede l’iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Si tratta dell’accesso a una banca dati coordinata da vari Enti responsabili dell’erogazione e la distribuzione degli aiuti.

Successivamente, la procedura viene completata con la sottoscrizione del patto di attivazione digitale e un patto di servizio individuale gestito dal Centro per l’impiego.

Questi percorsi mirano a garantire un percorso formativo che sia perfettamente in linea con le proprie competenze e le attitudini professionali del richiedente, al fine di favorire un miglior reinserimento in un’attività lavorativa.

Il cerchio si chiude con l’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua. È importante ricordare che coloro che non rispettano questa condizione perdono il diritto sia all’Assegno di inclusione che al Supporto alla formazione e al lavoro.

Ciò significa che non avranno più accesso ai benefici di entrambi i sussidi.