Scopri i pericoli della disinformazione legati all’uso dell’intelligenza artificiale e dei deepfake.
Approfondisci come l’intelligenza artificiale può alimentare la diffusione di fake news e quali sono le principali preoccupazioni.
Scopri i rischi e i consigli per riconoscere i deepfake.
L’intelligenza artificiale come strumento per la creazione e diffusione di deepfake
Tra gli hot topic degli ultimi mesi a livello globale c’è ChatGPT, un chatbot basato sull’IA, pensato per simulare conversazioni con un linguaggio naturale, simile a quello umano.
Questo strumento riesce a fornire risposte pertinenti su ogni tema e per questo è stato sfruttato per diversi obiettivi.
È possibile, però, che questa tecnologia possa trarre in inganno chi la usa per cercare informazioni su persone o argomenti specifici.
L’esempio di ChatGPT e la generazione di contenuti fasulli
Un giornalista di The Guardian è stato contattato a causa di un articolo che sarebbe stato scritto da lui diversi anni prima: dopo aver controllato l’archivio del giornale per trovare l’articolo in questione si è scoperto che l’articolo in realtà non esiste e che il contenuto è stato generato da ChatGPT in risposta a una domanda sul tema in questione.
È interessante sottolineare che, secondo il giornalista, il titolo dell’articolo risultava perfettamente in linea con la tipologia di contenuto solitamente pubblicato dalla testata e che l’esistenza dell’articolo sembrava perfettamente credibile.
Questo esempio mostra come questa tecnologia possa favorire l’accesso a contenuti fasulli o comunque poco accurati.
La diffamazione tramite ChatGPT e la propagazione sui social media
Purtroppo diversi sono già i casi di diffamazione tramite ChatGPT, ossia situazioni in cui contenuti lesivi dell’immagine e della reputazione di varie persone sono stati generati automaticamente dal chatbot.
Esperti nel campo dell’IA sottolineano anche che sistemi come ChatGPT potrebbero essere usati per “creare dissenso e per diffondere propaganda sui social media“, come è possibile leggere in un articolo della BBC pubblicato a febbraio.
I siti di notizie generati da chatbot basati sull’IA e la diffusione di narrazioni non veritiere
Le problematiche legate alla disinformazione, però, non riguarderebbero solo il famoso chatbot: una ricerca condotta dall’organizzazione NewsGuard ha identificato, solo nel mese di aprile, 49 siti, in sette lingue diverse, che avevano le sembianze di siti di notizie ma erano generati da chatbot basati sull’IA.
Questi siti diffondevano narrazioni non veritiere e potevano ingannare i lettori meno attenti.
I deepfake come strumento per la disinformazione
Oltre all’uso di chatbot come ChatGPT, i deepfake rappresentano un altro pericolo nel contesto della disinformazione alimentata dall’intelligenza artificiale.
I deepfake sono video o immagini create con l’uso dell’IA che sembrano autentici ma in realtà sono falsi.
Possono essere utilizzati per manipolare discorsi, diffondere messaggi falsi o compromettere l’immagine di individui o organizzazioni.
Esempi di deepfake che diffondono disinformazione
I casi di deepfake che hanno diffuso disinformazione sono numerosi.
Un esempio significativo riguarda il video manipolato di un politico in cui sembrava pronunciare parole o compiere azioni che in realtà non aveva mai detto o fatto.
(Leggi anche “Il sindacato attori di Hollywood contro l’uso della tecnica del deepfake”)
Questo tipo di contenuti può influenzare l’opinione pubblica, creare confusione e danneggiare la fiducia nella veridicità delle informazioni.
Consigli per riconoscere i deepfake e affrontare la disinformazione
Per proteggersi dalla disinformazione, è importante imparare a riconoscere i deepfake.
Alcuni suggerimenti utili includono:
- verificare la fonte delle informazioni,
- cercare conferme da più fonti affidabili,
- analizzare attentamente i dettagli nel video o nell’immagine,
- prestare attenzione a segnali di manipolazione, come inconsistenze o artefatti visivi, e
- diffidare di contenuti che sembrano troppo straordinari o sospetti.
L’importanza di rimanere aggiornati e verificare la veridicità dei contenuti
In conclusione, con l’aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei deepfake, è fondamentale rimanere consapevoli dei rischi associati alla disinformazione.
Mantenersi aggiornati sulle tecnologie emergenti, sviluppare una solida alfabetizzazione mediatica e adottare abitudini di verifica della veridicità dei contenuti possono aiutare a contrastare la diffusione di fake news e la manipolazione dell’informazione.