Sergio Mattarella sarà presente domani al Giro d’Italia 2023 per accogliere e premiare il vincitore della Maglia Rosa. Il Presidente della Repubblica per l’occasione sarà sul palco della corsa, poiché – in via eccezionale – il Giro terminerà la sua edizione proprio in quel di Roma. La passerella finale è stata organizzata vicino al Quirinale, ossia la residenza di Mattarella.
In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il Presidente ha quindi parlato in questa maniera dei valori dello sport, citando anche alcune imprese a cui ha potuto assistere in prima persona nell’ultima decade:
Lo sport è tante cose insieme. È emozione, divertimento, salute. Ma anche educazione alla vita di comunità. Una via per formare cittadini consapevoli. […] Assistere alla recente vittoria di Wembley, con l’Italia campione d’Europa, è stata un’emozione e un motivo di orgoglio. Come anche alcuni trionfi delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi di molte squadre nazionali: nell’atletica, dal nuoto allo sci – come dire dal mare alle montagne -, dalla scherma alla pallavolo, da Bebe Vio a Paola Egonu. Non ho motivo di nascondere che, quando mi è possibile, seguo la pallavolo e i suoi successi. Mi lasci però citare un grande uomo di sport, Alex Zanardi. Una persona che ha sofferto e che ha sempre reagito. Ho presente il suo sorriso, il suo ottimismo. Zanardi ha testimoniato cosa sia davvero lo sport: prima di tutto gioia di vivere. Gli mando un grande saluto.
Mattarella ha un passato legato al mondo dello sport, vissuto tra il tennis e il pallone da calcio:
La racchetta da tennis mi ha accompagnato fin da ragazzo e mi dispiace ancora di avere interrotto decenni addietro. Come tutti i miei coetanei giocavo al calcio anche se il mio ruolo era abitualmente quello della panchina, prezioso… perché consentiva di fornire consigli. Non me ne rammarico anche perché adesso sono obbligato a sostenere gli arbitri…
Mattarella al Giro d’Italia 2023 a Roma, le parole su Bartali e Coppi
Come detto in precedenza, l’inquilino del Quirinale sarà presente sul palco delle celebrazioni del Giro, per cui non poteva mancare la domanda rispetto al suo primo particolare ricordo rispetto la Corsa Rosa:
La radiocronaca di un’epica tappa alpina del Giro d’Italia del 1949. Avevo otto anni e allora la radio era l’unica via di comunicazione in tempo reale: ‘Un uomo solo al comando…’ era Fausto Coppi. La voce era di Mario Ferretti da Pinerolo. Entusiasmante, anche se io ero decisamente per Gino Bartali; cosa che, comunque, non mi impediva di essere contento per il record dell’ora o per il Mondiale di Coppi.
Quindi, la conferma sulla presenza di domani:
Sì. Il traguardo è molto vicino al Quirinale: non potrei mai mancare.
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