Storia del crimine: il Mostro di Udine. Nell’appuntamento di questa settimana con la rubrica di Tag24 dedicata alla storia del crimine e della criminologia, parliamo di uno sorta di Jack lo squartatore italiano: un serial killer mai identificato. Questa la sua scheda personale. Vittime accertate: 4. Vittime sospettate: 14. Periodo degli omicidi: 1971-1989. Luoghi colpiti: Udine. Metodi di uccisione: strozzamento (per stordire le vittime), sgozzamento, accoltellamento. Post mortem l’assassino infieriva sui corpi con dei tagli dallo sterno al basso ventre. La particolarità: saltava sempre l’ombelico.

Storia del crimine: il Mostro di Udine

La maggior parte delle vittime di questo serial kiler erano prostitute, solo due vittime non lo erano, e solo quattro di loro furono uccise nello stesso modo. Inoltre, non solo questo serial killer non venne mai identificato, ma, non fu mai trovata l’arma dei delitti. Nel corso degli anni ci furono richieste da parte dei parenti delle vittime di riapertura delle indagini e alla vicenda nel 2019 è stata dedicata anche una serie televisiva dal titolo “Il Mostro di Udine”. Complessivamente, sono 13 gli omicidi di donne rimasti irrisolti in quel periodo nel capoluogo friulano. Secondo gli investigatori dell’epoca, gli omicidi erano da addebitare alla malavita visto che le vittime erano prostitute.

La pista del serial killer

Nel 1994 un rapporto fatto dai carabinieri alla magistratura, sostenne che dei tredici delitti irrisolti, quattro sarebbero stati commessi dalla stessa persona, in quanto quattro cadaveri mostravano lo stesso sfregio sul ventre fatto con una lama simile a un bisturi. I numeri fanno pensare. Infatti, tra gli anni cinquanta e il 1971 a Udine e provincia era stato registrato un solo omicidio di prostitute. Mentre tra il 1971 e il 1989 ce ne furono ben 13. E ancora: altri tre casi dal 1991 al 2004. Poi stop. La scia di sangue attribuibile al Mostro di Udine comincia il 19 febbraio 1980, quando a Pradamano viene scoperto il cadavere di Maria Carla Bellone, 19 anni.

Le altre vittime del Mostro di Udine

Alla Bellone seguiranno: Luana Giamporcaro il 24 gennaio 1983, Aurelia Januschewitz il 3 marzo 1985 e Marina Lepre uccisa il 26 febbraio 1989. La Lepre però non era una prostituta ma una maestra di scuola elementare. Come detto, tutte e quattro le donne presentavano una lunga incisione a forma di “S” sul ventre e numerose ferite al collo e alla gola.

Le indagini e la richiesta di riapertura dell’inchiesta

Per il delitto di Marina Lepre fu indagato un ginecologo schizofrenico, che in realtà non aveva mai svolto l’attività di medico ed era stato sorpreso vicino al luogo del delitto. Di fatto, però, uscì dall’indagine per mancanza di prove. Successivamente gli inquirenti ipotizzarono l’esistenza di due diversi serial killer: uno che agiva con il bisturi e l’altro che strangolava le prostitute. Come tutto il resto rimasero solo ipotesi. Nessuna certezza, il Mostro di Udine non è stato mai scoperto. Lo sviluppo più recente risale al 15 marzo 2019, quando l‘avvocato Federica Tosel, legale dei familiari di Maria Luisa Bernardo e Maria Carla Bellone (due delle donne uccise tra il 1971 e il 1989), presentò una richiesta di riapertura delle indagini.

La storia del crimine e della criminologia tutte le domeniche su Cusano Italia TV (canale 264 del digitale terrestre) con “Crimini e Criminologia: in diretta dalle 21 a mezzanotte.