Šćepan Mali , lo “Zar truffatore”, ha delle origini storiche che sono tutt’oggi sconosciute . Si ritiene che fosse originario della Dalmazia o della Bosnia, e che il suo vero nome fosse Stefan Rajčević. La sua prima presenza in Montenegro risale al 1766. Durante questo periodo, visse nel Monastero di Podmaine come sedicente medico.
Šćepan Mali, storia e biografia
Il suo atto truffaldino iniziò nel Natale del 1766 quando , dopo le voci diffuse dal capitano M. Tanović, si suppose che nel Montenegro fosse stato avvistato lo Zar Pietro III di Russia, che si credeva fosse stato ucciso dagli amanti di Caterina la Grande nel 1762. Avendo simpatie per la Russia, i montenegrini accettarono il suo arrivo come nuovo zar sotto il nome di Stefano il Piccolo, Šćepan Mali nel 1768 . Sava, metropolita (il termine sta ad indicare un titolo di alto rango del clero cristiano, nelle confessioni cattolica e ortodossa, nelle quali ha due differenti significati) di Cettigne consegnò una lettera russa incriminatoria in cui si accusava Sćepan come semplice truffatore, ma la popolazione credette al proprio “zar” piuttosto che a Sava (vescovo).
In risposta Šćepan fece arrestare e rinchiudere Sava nel monastero di Stanjevićiil quale scrisse di come questo truffatore governasse sul regno in modo assoluto . l’Impero ottomano era spaventato dal fatto che uno zar russo fosse nei Balcani. E così nel maggio 1768, il sultano ordinò una spedizione in Montenegro. Pochi mesi dopo, 50.000 soldati ottomani furono inviati a catturare Šćepan Mali, ma furono sbaragliati a circa venti chilometri a sud di Cettigne. In seguito a questa battaglia, Šćepan iniziò a modernizzare massicciamente l’esercito montenegrino: utilizzò lo stile di Pietro il Grande per la fanteria, mentre a causa della carenza di cavalli, dovette rinunciare ai reparti di cavalleria.
Cambiò inoltre anche le uniformi militari grazie ad una donazione da parte dell’impero russo . D’altro canto il governo russo decise di inviare il principe Georgiy Dolgorukov per prendere il controllo del Montenegro ed eliminare Šćepan . Nell’agosto del 1769 arrivò nel paese, ma non riuscì a catturarlo. Šćepan Mali rivelò così al suo popolo di non essere lo zar Pietro III, ma ciò nonostante fu acclamato e proclamato zar del Montenegro con il nome di Šćepan I. Nonostante la sua crudeltà, era molto temuto e rispettato dal popolo, tanto che i russi, capendo che fosse l’unico in grado di tenere unito il paese, decisero di abbandonare l’idea di rovesciarlo procurandogli invece supporto finanziario e diplomatico. Nel 1771, Šćepan fondò una vera e propria corte permanente, formata dai più rispettati capi clan, le cui decisioni si impegnò lui stesso a rispettare.
Nel 1770 i Veneziani, alleati dell’Impero Ottomano, mandarono diecimila uomini a Ragusa di Dalmazia per rovesciarlo. Gli eserciti si incontrarono a Cattaro, dove i veneziani furono sonoramente sconfitti, riportando oltre 350 morti e più di 500 feriti, contro le poche perdite dell’esercito montenegrino. Šćepan assicurò così ai superstiti veneziani una ritirata pacifica, al prezzo di diecimila monete d’oro e previa consegna di tutte le armi e di quattro potenti cannoni. Fu la prima volta che il Montenegro utilizzò tattiche di guerra occidentali, come la fanteria in linea, nel XVIII secolo.
Nel 1772, Šćepan fu insignito dall’Esercito Imperiale Russo con il grado di tenente generale e con la Croce di San Vladimiro di seconda classe, oltre ad una uniforme di ussaro come dono personale di Caterina la Grande. Šćepan Mali lo “ Zar truffatore “ fu ucciso mentre dormiva nella notte del 22 settembre 1773 dal suo barbiere, un greco la cui famiglia era stata catturata da Kara Mahmud Pasha, governatore dell’Albania, e minacciata di morte. L’importanza della sua figura nell’unità politica del Montenegro si capì quando, alla sua morte, le tribù ripresero a farsi la guerra tra loro.
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