Le patatine in busta fanno male e su questo assioma ormai c’è poco da aggiungere. Un conto è il gusto e un conto è la salute. E’ fuori dubbio, infatti, che si tratti di uno snack piacevole e facile da consumare ma va anche considerato che il benessere del consumatore non sembra essere tutelato in questo genere di alimento spesso consumato da bambini e adolescenti ma non solo. Basti pensare che, durante un aperitivo, è sempre presente e che, più in generale, compare spesso nelle dispense di tanti. Un segnale sulla (scarsa) salubrità di questo cibo lo dà la definizione inglese, “junk food”, che, tradotto in italiano, significa “cibo spazzatura” ma le complicazioni sembrano andare oltre al mangiare qualcosa che potrebbe essere più pulito. Scopriamole insieme.

Le patatine in busta fanno male, le conseguenze

La prima cosa da conoscere è che si tratta di un alimento altamente calorico che fa ingrassare molto qualora se ne abusi in quantità ma anche in frequenza di consumazione. Significa che è molto importante non mangiare patatine in busta tutti i giorni. Non solo per una questione estetica che lascia il tempo che trova. C’è dietro a tutto questo un rischio che i medici spiegano così ai loro pazienti:

“Le patatine in busta fanno male perché sono fortemente sconsigliate per chi soffre di colesterolo o diabete in quanto si tratta di un cibo fritto e dunque ricco di grassi. C’è però un altro fattore che preoccupa fortemente gli esperti di settore: questo alimento infatti contiene altissimi livelli di acrilammide.”

E’ chiaro quindi che la questione sia maggiormente da incentrare sul fritto e sui danni che potrebbe procurare al fegato. Non solo. Se da una parte è emerso che un certo consumo di esso è in grado di dare una sferzata al metabolismo, è anche vero anche che le eccessive quantità di olio possono intasare le vene con tutte le evidenti pericolose conseguenze. Poi va fatto un discorso a parte sull’acrilammide.

Acrilammide, cos’è e quali rischi comporta

Si tratta di una sostanza fortemente tossica che viene creata durante le cotture a temperature molte elevate tipo:

  • frittura
  • cottura alla griglia
  • cottura in forno.

L’acrilammide, insieme al glutine di cui le patatine in busta sono piene, può causare:

  • degenerazioni del DNA
  • problemi al sistema nervoso
  • formazioni tumorali

Attenzione quindi alle ripercussioni per il nostro corpo.

Come ovviare alle patatine in busta fanno male

Se siete amanti delle patatine in busta, una soluzione c’è. Per un lungo periodo si era totalmente sconsigliato il consumo tout court ma recentemente parte della comunità scientifica ha deciso di confrontarsi con la Sociologia riconoscendo l’importanza sociale di questo alimento (feste, aperitivi, rinfreschi) e l’impossibilità di escluderlo del tutto dalle vite. Magari poi saltando la cena. Soluzione? Eccola:

“Preparatevi a casa le patatine qualora ne abbiate voglia.”

In caso ne abbiate abusato, con rischi anche di diarrea, ecco alcuni modi per ripulirvi.

Cibi per depurare il fegato

Un altro modo per consumare patatine in busta che fanno male è quello di bilanciarne l’uso con cibi depurativi per il fegato. Ecco i principali secondo il blog di settore BenEssere.

Aglio

“Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. L’aglio presenta inoltre elevati quantitativi di selenio e allicina, due sostanze naturali che contribuiscono alla depurazione del fegato.”

Pompelmo

“Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Un bicchiere di succo di pompelmo appena spremuto contribuisce ad incrementare la produzione di enzimi che favoriscono la disintossicazione del fegato e l’eliminazione delle tossine.”

Barbabietole e carote

“Entrambe estremamente ricche di flavonoidi e di betacarotene, le barbabietole e le carote aiutano a migliorare e a stimolare globalmente tutte le funzioni dell’organismo che contribuiscono alla depurazione del fegato.”

Tè verde

“Il tè verde rappresenta una delle bevande amiche del fegato, in quanto ricco di antiossidanti e di catechina, un componente noto per la propria capacità di contribuire al funzionamento generale del fegato.”

Rucola e spinaci

“Rucola e spinaci, ma anche cicoria e tarassaco e l’insieme degli ortaggi a foglia verde scuro, sono ricchi di clorofilla e contribuiscono a purificare il sangue dalle tossine, neutralizzando metalli pesanti e pesticidi e svolgendo allo stesso tempo un’azione di tipo protettivo nei confronti del fegato.”

Patatine in busta fanno male: Avocado

“L’avocado aiuta l’organismo a produrre il glutatione, un aminoacido solforato con funzione antiossidante utile per contrastare i danni provocati dai radicali liberi e necessario al fegato al dine di liberare l’organismo da pericolose tossine. Recenti studi hanno mostrato come un consumo regolare di avocado possa contribuire a migliorare la salute del fegato.”

Mele

“Ricche di pectina, le mele contengono i componenti chimici necessari al nostro organismo per purificarsi e favorire l’eliminazione delle tossine dal tratto digestivo. Ciò rende più semplice per il fegato occuparsi del carico di tossine durante il processo di purificazione del nostro corpo.”