Non è raro commettere errori quando si invia la propria dichiarazione dei redditi. Tuttavia, grazie alle recenti disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, gli errori nel modello 730 precompilato possono essere corretti facilmente. Anche perché in caso di errori non rettificati, si può andare incontro a un regime sanzionatorio piuttosto rigido. Andiamo quindi a scoprire come risolvere gli errori sulla dichiarazione dei redditi.
730 precompilato errato: cosa fare se si scoprono errori dopo l’invio del modello
Se scopriamo errori nella nostra dichiarazione dei redditi solo dopo averla inviata, non c’è motivo di preoccuparsi. A partire dal 17 maggio, avremo la possibilità di annullare la nostra dichiarazione e inviarne una nuova. Questa opzione è disponibile per la prima volta anche per coloro che utilizzano il modello Redditi PF (Persone Fisiche) in versione precompilata. Tuttavia, c’è da sottolineare che è possibile annullare la dichiarazione solo una volta.
Tempi e scadenze per l’invio del modello 730 precompilato
Se si vuole ottenere un rimborso nella busta paga di luglio, o nella pensione del 1° agosto, bisogna inviare il modello 730 entro il 31 maggio. Se invece si invia il modello a partire da giugno, si riceverà il conguaglio nel mese successivo. L’ultimo termine per l’invio è il 2 ottobre. Inoltre, se si presenta il modello 730 senza un sostituto d’imposta e si è in debito, si dovrà comunque pagare entro il 30 giugno il saldo del 2022 e il primo acconto del 2023.
Come annullare la dichiarazione dei redditi
Per annullare la dichiarazione dei redditi, bisogna accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate con le stesse credenziali utilizzate per l’invio. Sarà poi necessario verificare che lo stato della ricevuta dell’invio risulti “Elaborato“. Se è così, si potrà procedere con l’annullamento. Una volta annullata la dichiarazione, anche il modello F24 eventualmente predisposto viene rimosso automaticamente. È possibile controllare e stampare le ricevute dell’annullamento nella sezione “Ricevute“.
Il nuovo modello 730 dopo l’annullamento
Con l’annullamento del modello precedente, tutti i dati inseriti vengono cancellati. A questo punto, si avrà nuovamente a disposizione la dichiarazione precompilata dall’Agenzia delle Entrate. Ribadiamo che è possibile annullare il modello 730 una sola volta entro il 20 giugno.
Una volta che il modello è stato annullato è come se non avessimo presentato alcuna dichiarazione: all’Agenzia delle Entrate risulterà proprio così. Pertanto, si dovrà inviare una nuova dichiarazione entro i termini previsti, altrimenti risulterà omessa. L’invio della nuova dichiarazione può essere effettuato solo dopo aver lasciato passare un po’ di tempo dall’annullamento della dichiarazione precedente, indicativamente dopo 24/48 ore dall’annullamento della precedente.
Quando annullare il Modello Redditi PF: le date chiave
Per il modello Redditi PF, l’ultimo giorno per annullare la dichiarazione inviata è il 26 giugno, se è stato predisposto anche un modello F24. Se invece non è stato predisposto un modello F24, si ha tempo fino al 27 settembre per annullare la dichiarazione. Anche in questo caso, bisognerà attendere un paio di giorni prima di poter inviare una nuova dichiarazione.
Riepilogo date
Riassumendo, L’Agenzia delle Entrate concede una seconda opportunità a coloro che si rendono conto di aver commesso errori nella compilazione del modello 730 precompilato. Basta ricordare le date chiave: il 20 giugno per l’annullamento del modello 730 precompilato, e il 2 ottobre per l’invio del modello corretto. Se però la scadenza del 20 giugno è passata, bisognerà servirsi dell’aiuto di un CAF o di un professionista abilitato per correggere la propria dichiarazione.
730 precompilato errato: sanzioni
Qualora dovesse emergere un visto di conformità non veritiero o la documentazione a supporto delle spese che generano diritto a detrazioni o deduzioni risultasse inesatta, risultando in benefici non dovuti, Caf e professionisti sono tenuti a pagare un importo che comprende l’imposta, gli interessi e la sanzione normalmente richiesta al contribuente.
La responsabilità degli intermediari non sussiste se il visto non veritiero è causato da una condotta fraudolenta o gravemente negligente del contribuente. Questo può accadere, per esempio, se il contribuente presenta un documento falso per beneficiare di una detrazione fiscale.
Se il Caf o il professionista rilevano errori nella dichiarazione fiscale, devono avvertire il contribuente e inviare una dichiarazione rettificativa all’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente si rifiuta di inviare la nuova dichiarazione, gli intermediari possono inviare direttamente all’Agenzia delle Entrate i dati corretti.
A ogni modo, il Caf o il professionista abilitato sono responsabili ma limitatamente al pagamento della sola sanzione che spetterebbe al contribuente. Tale sanzione può essere ridotta come previsto dall’articolo 13, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.