Il post di Twitter con cui Elon Musk ha cominciato la giornata è una celebrazione dell’AI: la tecnologia ha fatto un altro importante passo, ora la startup Neuralink è pronta a testare impianti cerebrali nei pazienti. Questi interventi medici, resi possibili da una sinergia senza precedenti tra la chirurgia e l’intelligenza artificiale, permetteranno alle persone con una paralisi o con malattie neurologiche di esprimersi attraverso gli input del pensiero.

La FDA (Food and Drug Administration, l’ente regolatorio statunitense in tema di salute pubblica) ha rilasciato l’ok a Musk per questa sperimentazione di avanguardia, che consiste nel posizionare dei chip nel cervello delle persone operate, affinché questo possa elaborare un output a partire dalle informazioni fornitegli dalla mente.

Si tratta di un primo passo importante che consentirà un giorno alla nostra tecnologia di aiutare molte persone

Questo il commento entusiasta di Neuralink.

Musk annuncia gli impianti cerebrali di Neuralink: “Una simbiosi con l’AI”

La sperimentazione autorizzata dalla FDA non è ancora partita, ma sarà al centro dell’impegno di Elon Musk e della Neuralink nei prossimi mesi. Il miliardario ha affermato di puntare a una «simbiosi con l’Ai», in cui le potenzialità dell’uomo saranno amplificate dall’azione della tecnologia. Del resto non è diverso dal portare un paio di occhiali, solo che questa volta lenti e stanghette sono rappresentate da un chip nel cervello.

Attraverso questi impianti celebrali infatti, sarà possibile sopperire a un deficit motorio o linguistico, portando i pazienti paralizzati o affetti da malattia neuorologica a parlare e muoversi di nuovo.

I risultati ottenuti con gli esperimenti sugli animali sono incoraggianti. Impianti della misura di una moneta sono infatti stati collocati nel cervello di alcune scimmie, che hanno acquisito la facoltà – quasi un superpotere – di giocare ai videogiochi o digitare parole su uno schermo semplicemente muovendo gli occhi sul cursore, tutto grazie all’elaborazione del pensiero resa possibile dal chip.

I tentativi di Neuralink non sono in realtà una completa novità: già nel 2019 Musk aveva detto che gli impianti cerebrali della sua startup sarebbero stati pronti entro il 2020. La scadenza non è stata rispettata, ma oggi Neuralink ha fatto un nuovo passo verso l’effettiva applicazione del progetto.

AI: nuove frontiere per aiutare chi ha subito gravi incidenti

La notizia del 40enne olandese che ha recuperato l’uso delle gambe dopo essere stato paralizzato per 12 anni grazie ad un’interfaccia digitale tra il cervello e il midollo ha commosso il mondo intero. L’Intelligenza artificiale sta spendendo molte energie nel campo dell’applicazione clinica delle sue risorse. Elon Musk non è il solo visionario ad aver investito su progetti in questo campo: Synchron, un’azienda che si occupa proprio di AI, ha annunciato nel luglio del 2022 di aver impiantato la prima interfaccia cervello-macchina negli Stati Uniti.

Il fondatore della Synchron, Thomas Oxley, ha rilasciato una dichiarazione di intenti in un video sul suo sito web, in cui afferma di voler mettere la tecnologia al servizio della medicina:

Stiamo costruendo una tecnologia in grado di trasmettere direttamente i pensieri di persone che hanno perso la capacità di muoversi o parlare a causa di malattia o infortunio.

Il dispositivo di Synchron funziona un po’ diversamente da quello annunciato da Elon Musk. In questo caso infatti il chip detto Stentrode viene posizionato all’interno dei vasi sanguigni, non nel cervello, e da lì è connesso ai nostri neuroni. Questo ha permesso ai pazienti che hanno testato l’impianto di comporre mail o navigare su internet tutto grazie al loro semplice movimento degli occhi.