Il veto sulla nomina di Bonaccini a commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna non è ancora crollato. A dire di no è, in particolare, la Lega di Matteo Salvini che teme il rafforzamento del presidente di Regione. Nonostante il muro alzato dal partito di Salvini, tuttavia, Bonaccini sta incassando l’appoggio di diversi presidenti di Regione dell’area di centrodestra: anche per Toti, Zaia e Occhiuto la scelta del Presidente dell’Emilia Romagna come commissario è la più logica e la più naturale.
La nomina di Bonaccini a commissario per la ricostruzione incassa il favore dei presidenti di regione di centrodestra
La nomina di Bonaccini a commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna sembrava scontata. Il presidente della regione drammaticamente colpita dall’alluvione dei giorni scorsi gode, innanzitutto, di ottimi rapporti con la premier Meloni. Al di là dei feeling personali, tuttavia, a contare sono i precedenti: il ruolo di commissario alla ricostruzione è sempre ricaduto sul nome del presidente della Regione colpita dall’emergenza, nonostante il colore politico.
Il nome di Bonaccini si è scontrato, tuttavia, con il secco no della Lega che teme un rafforzamento del potere personale del presidente dell’Emilia Romagna. In ballo, infatti, ci sono miliardi da spendere. Gli stessi dubbi sono avanzati, poi, anche dal viceministro alle infrastrutture, vicinissimo alla Meloni, Galeazzo Bignami. E così la nomina del commissario che dovrà gestire la ricostruzione dei territori devastati dall’alluvione dovrà attendere.
Il veto sul nome di Bonaccini ha provocato, come era prevedibile, l’ira del Pd. Ma non solo: anche Forza Italia e diversi governatori di centrodestra non sembrano concordare con la scelta del Governo.
Il primo ad esporsi pubblicamente a favore di Bonaccini è stato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Pur non volendo entrare nel merito di una competenza propria del Consiglio dei ministri, Zaia ha chiaramente ribadito come «storicamente è sempre accaduto che il ruolo fosse assegnato ai presidenti di Regione».
A fare eco a Zaia, oggi, anche il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il governatore della Calabria Roberto Occhiuto. Secondo Toti, infatti, al vertice della struttura di ricostruzione «deve esserci il Presidente di regione, senza se e senza ma. La scelta di nominare qualcun altro sarebbe incomprensibile». Anche Occhiuto, esponente di rilievo di Forza Italia, è della stessa opinione: la scelta più logica per il commissario alla ricostruzione è Bonaccini. Secondo il governatore della Calabria, infatti, «è dimostrato che le cose hanno sempre funzionato meglio quando sono stati nominati i presidenti di Regione».
La sensazione, dunque, è che nella complessa partita che dovrà giocare l’Emilia Romagna per rialzarsi dalle conseguenze dell’alluvione stiano entrando in ballo mere logiche politiche. Dal canto suo Bonaccini, per ora, ha fatto sapere di «voler rimanere fuori da questa disputa da derby». Il tema principale, per il governatore dell’Emilia Romagna, è solo l’assistenza alle popolazioni colpite.