Nicola Zalewski è uno dei volti simbolo della Roma targata José Mourinho, un ragazzo cresciuto nel vivaio giallorosso e diventato colonna portante della prima squadra. Nel giro di un anno quello di uno che il tecnico portoghese ha definito “bambino” è cresciuto tanto sia sul campo che dal punto di vista della personalità. Lo dimostra anche prendendosi la responsabilità di parlare con la stampa in occasione dell’Uefa Media Day organizzato a Trigoria per presentare la finale di Europa League con il Siviglia.
Roma Zalewski mostra grande maturità e spiega “Essere un tifoso non cambia la grande responsabilità” Video
[bbvideo id=5526416]
Nicola Zalewski è noto in modo affettuoso tra i tifosi della Roma come il “polacco di Tivoli”, tutti sono molto affezionati a questo ragazzo che con i mesi è entrato sempre più nelle rotazioni dei titolari e adesso parla da leader della squadra in occasione dell’Uefa Media Day “Se la partita va male non penso che si possa parlare di fallimento, abbiamo fatto una grande stagione“, mentre sul progetto giovani di Mourinho non può non citare un compagno ed amico “Il merito va dato al mister e alla società che crede in noi, anche Edoardo Bove è esploso ed è un merito della società oltre che una motivazione per noi”.
In molti danno il Siviglia come favorito per via delle cinque finali europee vinte, un numero impressionante che però non cambia il modo in cui Nicola Zalewski approccia alla partita ribadendo che la Roma intende giocarsela pensiero ribadito anche da José Mourinho “Diciamo che si vive di presente e non di passato, la storia non vince le competizioni. Non è una partita a sé, non pensiamo a quante finali hanno vinto loro e anche noi abbiamo una finale vinta. Penseranno anche loro a come fermarci”. L’esterno giallorosso è anche un tifoso della Roma, ma non pensa che questo possa aumentare la responsabilità perché è già alta “Credo che la si viva in qualsiasi squadra quando arrivi a giocare una finale europea. Poi in una piazza come Roma la pressione c’è indipendentemente dal fatto che io ne sia un tifoso, tutti sentiamo la responsabilità di fare bene”.