Contratto di apprendistato: si tratta di una forma contrattuale che ha come obiettivo la formazione e l’occupazione dei giovani. Infatti, l’azienda corrisponde non solo la retribuzione, ma anche gli insegnamenti necessari a seconda della tipologia di apprendistato.
Nel testo andremo a spiegare la disciplina che regola i contratti di apprendistato, quando si possono utilizzare e, infine, elencheremo, se presenti, i vantaggi per i datori di lavoro.
Contratto di apprendistato, cos’è e quando si utilizza
Il contratto di apprendistato è una forma di contratto di lavoro subordinato che ha come obiettivo non solo l’occupazione giovanile, ma anche la formazione. La sua caratteristica fondante è proprio quella di affiancare allo svolgimento dell’attività di lavoro anche la formazione scolastica o professionale. In base ai casi, la formazione può mirare al conseguimento di un titolo di studio o a competenze specifiche di un mestiere oppure, in altri casi, anche a maturare esperienze utili al raggiungimento di titoli di studi universitari o di alta formazione.
Ci sono tre tipologie di contratto di apprendistato:
- Per la qualifica e il diploma professionale, di istruzione secondaria superiore e di specializzazione tecnica superiore. In questo caso è rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni;
- Professionalizzante, per apprendere un mestiere o conseguire una qualifica professionale. Si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni;
- Di alta formazione e di ricerca, finalizzato al conseguimento di titoli universitari, di alta formazione e compresi i dottorati di ricerca. In questo caso, si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Chi può utilizzare il contratto di apprendistato? Possono assumere utilizzando questa forma contrattuale i datori di lavoro di qualsiasi settore, rispettando alcuni limiti e condizioni.
In generale, possono essere assunti come apprendisti i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. I disoccupati, invece, possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante senza nessun limite di età.
Come funziona l’apprendistato
Brevemente, è bene conoscere a fondo questa forma contrattuale. Naturalmente, è necessario che sia redatto in forma scritta, se no pena la sanzione amministrativa pecuniaria che va da 100 euro a 600 euro.
Nel contratto deve essere riportato il piano formativo individuale, ovvero come viene effettuata la formazione. Per quanto riguarda l’inquadramento in azienda, l’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto a quanto prevedono i Contratti collettivi di lavoro per mansioni del rapporto di lavoro.
Il rapporto lavorativo non può essere inferiore a sei mesi e varia in base alla tipologia di apprendistato e anche degli obiettivi che si intendono perseguire.
Come abbiamo detto all’inizio, la caratteristica fondante dell’apprendistato è la formazione che deve affiancare la prestazione lavorativa. È, necessario, pertanto, l’affiancamento di un tutor e possono essere anche finanziati percorsi formativi aziendali.
Quali sono i vantaggi
Il contratto di apprendistato è anche molto vantaggioso. Per incentivare l’assunzione di apprendisti, la legge ha introdotto alcuni incentivi, sia contributivi che normativi.
Di quali si tratta?
- Il datore di lavoro può retribuire il lavoro in percentuale rispetto al livello di destinazione finale;
- La non computabilità al fine dei limiti numerici;
- Il datore di lavoro può sotto-inquadrare l’apprendista.
C’è dell’altro. Per esempio, in caso di prosecuzione del contratto in rapporto a tempo indeterminato è previsto un esonero contributivo del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per massimo dodici mesi, nel limite di 3000 euro. Ma il lavoratore non deve aver compiuto 30 anni alla data della prosecuzione contrattuale.
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