Roma ormai proiettata verso la finale di Europa League con il Siviglia, lo dimostra anche il tradizionale Uefa Media Day organizzato dalle squadre giunte all’ultimo atto delle tre principali competizioni europee in cui tra gli altri ha parlato anche Tammy Abraham. Stampa da tutto il mondo dunque per assistere all’allenamento dei ragazzi guidati da José Mourinho, ma anche per poter intervistare alcuni dei calciatori. Tra quelli selezionati dal club per le interviste c’era per l’appunto il centravanti inglese, uno dei volti più internazionali della squadra che si troverà a giocare la sua terza finale europea personale della carriera.

Roma Abraham sull’importanza della finale con il Siviglia Video

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Tammy Abraham prova a fare il calciatore professionale ribadendo ai microfoni di TAG24 che il primo pensiero della Roma è per il match di Serie A in programma al Franchi di Firenze per sabato prossimo: “Pensiamo alla partita di sabato con la Fiorentina che è importante, sulla finale posso dirvi che siamo fiduciosi. Abbiamo voglia di giocare la partita, io in particolare perché non vedo l’ora di poter condividere questo momento con i miei compagni. Siamo la Roma e dobbiamo affrontarla tutti insieme, anche con i nostri tifosi”, poi però si scioglie sottolineando l’importanza di essere tornati in fondo ad una coppa europea a 12 mesi esatti di distanza dal trionfo di Tirana “Due finali in due anni è un risultato straordinario, per raggiungere un traguardo simile non bastano i giocatori ma serve l’impegno di tutti quanti lavorano dietro le quinte. Questa è una gara secca, una grande competizione e dobbiamo lasciare tutto sul campo”.

L’Italia sta vivendo un’annata semplicemente magica come non accadeva da molto tempo, con una squadra all’ultimo atto in ognuna delle tre competizioni continentali: “Tre competizioni e tre finaliste italiane in Champions, Europa League e Conference. Questo dimostra la forza della Serie A che continua a crescere, un dominio diverso da quello della Premier League. Roma è diventata un posto speciale nel mio cuore e sarebbe bellissimo rivincere”. L’attaccante inglese sarà alla sua terza finale in una competizione europea dopo la Champions vinta con il Chelsea “Io non ho mai paura di giocare una finale, ho avuto la fortuna di giocarne diverse: alcune le ho vintre, altre no. Questa è una partita secca in cui dobbiamo dare il massimo pensando alle nostre famiglie. Dobbiamo ricordarci l’amore condiviso di questo viaggio che abbiamo fatto tutti insieme per raggiungere l’obiettivo”. Il Mondiale visto da spettatore è soltanto un lontano ricordo per Abraham il cui unico pensiero fisso è vincere con i giallorossi: “Ho sempre detto che la priorità era la Roma rispetto alla Nazionale, quando sono arrivato qui volevo vincere qualcosa con questo club e ci sono riuscito. Vogliamo ripeterci”.

La vicenda Vinicious e la confessione sugli insulti razzisti ricevuti in passato

A margine dell’intervista sulla finale tra Siviglia e Roma, Abraham si sofferma anche su un argomento d’attualità come gli insulti razzisti subiti dall’attaccante del Real Madrid Vinicius al Mestalla di Valencia: “Ho visto quanto accaduto, qualcosa di simile è successo anche in Italia e purtroppo in altre parti del mondo. L’unico ricordo personale è legato al mio periodo nell’Under 21 inglese e non è sicuramente qualcosa di bello, bisogna cambiare tutto questo perché il calcio è di tutti e non c’è spazio per queste persone”. In Serie A quest’anno sono stati diversi i calciatori rimasti vittime di ululati razzisti o comunque di insulti riguardanti l’etnia di provenienza, proprio José Mourinho aveva raccolto il plauso di tutti gli appassionati chiedendo al pubblico dello stadio Olimpico di non fischiare e dire zingaro al collega Dejan Stankovic in occasione del match tra Roma e Sampdoria. Il club giallorosso è da sempre uno dei più attivi nella lotta alle discriminazioni razziali.