Via libera da Palazzo Madama per l’approvazione del cosiddetto decreto Bollette, convertito in legge in Senato con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni. Un pacchetto da ben 4,8 miliardi complessivi, che include norme che sosterranno famiglie e imprese nell’acquisto di energia elettrica e gas naturale e novità in materia di salute e adempimenti fiscali.
Il decreto era stato approvato alla Camera lo scorso 18 maggio. Poco più di 3,5 miliardi dei fondi previsti saranno utili a contrastare l’avanzata del caro energia nel secondo semestre 2023. Previsto anche uno stanziamento da 1,085 miliardi per il contributo statale in relazione alla spesa sanitaria. 170 milioni serviranno a potenziare pronto soccorso e servizi di emergenza. 15 milioni, infine, sul piatto per quanto riguarda la tregua fiscale.
Il decreto Bollette è legge: dall’energia alle misure fiscali, cosa c’è da sapere
Dal punto di vista dell’energia, il decreto introduce nuove agevolazioni legate ad elettricità e gas fino alla fine del 2023, con particolare attenzione alle famiglie meno abbienti e agli individui in gravi condizioni di salute. In materia fiscale, invece, stabilita la proroga del credito di imposta nel secondo trimestre del 2023: le imprese potranno impiegarlo per l’acquisto di energia elettrica e gas.
Via libera anche all’emendamento approvato alla Camera, che fornirà 2 milioni alle start-up innovative operanti nei settori green, dall’ambiente alle energie rinnovabili. 10 milioni di euro in più andranno al settore sportivo: l’obiettivo è contrastare l’aumento dei costi energetici, con particolare attenzione alle piscine dove si pratica attività sportiva di base.
Capitolo sanità: tra le misure più importanti spicca la scontistica sul payback per le aziende produttrici di dispositivi medici. L’indennità per gli specializzandi e altre misure saranno utili a fronteggiare momentaneamente la carenza di personale sanitario. Via libera all’esercizio temporaneo di attività lavorativa attraverso il momentaneo riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite all’estero. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha parlato di un intervento utile a disciplinare il settore evitando abusi.