I rapporti tra Italia e Francia, che pure avrebbero tanti interessi in comune, non sempre sono idilliaci. Anzi, spesso sono conflittuali. E lo abbiamo visto anche nell’avvicendarsi tra Mario Draghi e Giorgia Meloni alla guida di Palazzo Chigi. Con l’ex presidente della Banca Centrale Europea alla guida abbiamo avuto, forse, il momento più alto nei rapporti tra i due paesi. Suggellato, tra le altre cose, dal ‘Trattato del Quirinale’ firmato da Draghi e Macron nel 2021. Con l’insediamento del governo Meloni i rapporti sono tornati altalenanti, specialmente sulle questioni migratorie.

Tajani incontra Colonna, com’è andata

Ci pensa Antonio Tajani a curare i rapporti diplomatici con la Francia. Lo ha fatto oggi in occasione di un vertice con l’omologa transalpina Catherine Colonna. Una nota della Farnesina riporta che l’incontro si è svolto in un clima di grande cordialità e fa seguito ai contatti intercorsi nelle ultime settimane – tra cui il colloquio fra il presidente del Consiglio Meloni e il presidente francese Macron svoltosi a margine della riunione G7 a Hiroshima il 20 maggio scorso – che hanno posto le premesse per la riprogrammazione dell’incontro fra ministri degli Esteri. Le parole del nostro Ministro degli Esteri:

A volte possiamo aver avuto posizioni diverse, ma è importante avere un dialogo costruttivo tra noi per valorizzare i tanti interessi comuni e sviluppare un’indispensabile azione congiunta di fronte alle principali sfide internazionali, a cominciare da quella migratoria. Un dialogo che deve avvenire attraverso i canali adeguati, come quelli previsti dal Trattato del Quirinale.

Il Vicepremier ha ringraziato la Francia il concreto gesto di solidarietà che il presidente Macron ha rivolto alle popolazioni italiane colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna e Marche. Dopodiché ha passato in rassegna i principali dossier di interesse comune. Su tutti, quello relativo alla gestione dei flussi migratori.

Francia e Italia: la gestione della migrazione

Per quanto concerne la questione migrazione, e come questa debba essere trattata in una visione generale ed europea, il Vicepremier Tajani, ha detto alla Ministra degli Esteri francese che:

L’Italia è il Paese più esposto alla crescente pressione migratoria nel Mediterraneo” ha ricordato il vicepremier, osservando come “nei primi mesi del 2023 tale pressione abbia registrato un aumento di più del +160% rispetto al periodo del 2022. È ora imperativo mettere a punto un sistema europeo di migrazione e asilo moderno ed efficiente, che integri pienamente le domande dell’Italia e degli altri Stati membri del Mediterraneo in prima linea attraverso un migliore equilibrio tra solidarietà ed equa condivisione di responsabilità.

I due ministri, poi, hanno inoltre deciso di lanciare il Comitato di Cooperazione transfrontaliera.

L’agenda internazionale: Tunisia ed Ucraina

Passando alle questioni di carattere internazionale, Antonio Tajani e Catherine Colonna si sono soffermati anzitutto su Tunisia ed Ucraina. Per quanto concerne il primo punto, Tajani ha ribadito il ruolo dei due paesi nell’individuazione di soluzioni concrete per risolvere la situazione corrente. Ha ricordato come l’Italia sia in prima linea nel dispiegare un incessante sforzo diplomatico, ricordando i contatti avuti nelle scorse settimane con il Segretario di Stato americano Blinken, con la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Georgieva e con le Autorità tunisine.

Capitolo Ucraina: Tajani ha ribadito, in condivisione con la visione della Ministra Colonna, l’importanza di arrivare – in prospettiva – ad un negoziato di pace con la Russia. Ma le parti hanno convenuto sul fatto che questo epilogo, al momento, è lontano. L’Italia ha quindi avuto modo di ribadire il pieno sostegno alla causa di Kiev e che questo verrà portato avanti anche in termini di forniture. Non solo: secondo la Farnesina è necessario uno stretto coordinamento fra Italia e Francia, sia per sostenere l’Ucraina sia per facilitare le condizioni necessarie ad avviare un tavolo negoziale che tenga conto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.