A Palmi, un comune che si trova nella città metropolitana di Reggio Calabria, un poliziotto di 25 anni si è ucciso usando la pistola di ordinanza. Alla base del gesto ci sarebbero stati motivi personali, perché che si sia trattato di un atto volontario sembra quasi certo, anche per il ritrovamento di una lettera lasciata dal ragazzo.
Il ragazzo, perché di questo si trattava, in mattinata si era presentato al lavoro come faceva tutti i giorni. Sembrava tutto normale, agli occhi dei colleghi, che lo hanno visto arrivare e chiudersi in un ufficio, senza farci troppo caso, fino a che non hanno sentito uno sparo. Il poliziotto infatti se n’è andato in una stanza, dopo aver preso la sua pistola di ordinanza con cui si è sparato e ucciso. È successo tutto in pochi istanti e in mattinata negli uffici del Comando della Polizia stradale di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. E sono stati proprio i colleghi a ritrovare il suo corpo, all’interno dell’ufficio in cui il ragazzo si era chiuso per agire indisturbato. Quando gli altri poliziotti presenti nel comando sono accorsi sul posto ormai l’uomo era morto. Naturalmente sono stati fatti tutti i tentativi necessari per cercare di salvarlo, ma non sono serviti a nulla. Sono stato immediatamente chiamati i soccorsi dai colleghi che lo hanno rivenuto ma non c’era nulla da fare.
Un poliziotto di 25 anni si è suicidato con la pistola di ordinanza in provincia di Reggio Calabria
A quanto pare il 25enne è morto sul colpo e i medici accorsi non hanno che potuto verificare che il ragazzo fosse ormai senza vita. Un colpo fatale quello che, a quanto pare, si è autoinflitto volontariamente il poliziotto. I medici hanno constatato il decesso che è avvenuto in seguito e immediatamente dopo lo sparo. Il ragazzo era un poliziotto della polizia stradale locale di Palmi. Sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario, secondo le prime indagini, pare non ci siano molti dubbi. Infatti, secondo quanto trapelato, sarebbe stata ritrovata una lettera scritta dal ragazzo che ha compiuto il gesto estremo in cui sarebbero riportati i motivi che lo avrebbero portato a fare quello che ha fatto. Ci sarebbero motivazioni personali dietro a tutto e niente che riguarderebbe il lavoro. Come avviene in questi casi saranno comunque portate avanti tutte le indagini che serviranno a confermare che non sia stato ne un incidente ne altre cause che non il suicidio, per la morte del giovane poliziotto. Come si conviene quando si verificano decessi così violenti, avvenuto poi in un ufficio della polizia stradale, ci sarà da chiarire esattamente come si è svolta la dinamica dei fatti. Non essendoci testimoni diretti, al di la della presenza nelle altre stanze, di numerosi colleghi che sono accorsi non appena hanno sentito lo sparo. Gli stessi che lo hanno trovato morto a causa del colpo di pistola. Naturalmente l’episodio ha scatenato sgomento e ha sconvolto le persone che lavoravano con il 25enne. Al momento del compimento dell’atto non c’erano testimoni oculari, cosa che comporta necessariamente l’apertura di un fascicolo di indagine. Al lavoro per chiarire e definire la dinamica, si è messo subito il procuratore della località in cui è avvenuta la tragedia: Palmi. Il procuratore Emanuele Crescenti ora dovrà analizzare tutti gli elementi che possono chiarire l’esatta dinamica, comprese le motivazioni che avrebbero portato al suicidio il ragazzo. Immediatamente svolti i rilievi sul luogo del presunto suicidio, è stata anche disposta anche l’autopsia sul corpo della vittima. Tutti atti dovuti quando si consumano episodi del genere. La notizia della morte violenta del poliziotto 25enne arriva nemmeno 24 ore dopo un altro suicidio avvenuto praticamente con la stessa dinamica. Un poliziotto di 45 anni si è suicidato sparandosi anche lui con la pistola di ordinanza a Cinisello Balsamo. L’uomo era originario del Salento.