Salone del risparmio 2023, tredicesima edizione: 15.000 visitatori in presenza e 7.000 utenti collegati in streaming. Numeri da record in un momento in cui gli economisti paventano la possibilità di una recessione globale senza precedenti. L’idea di risparmiare sembra un lontano ricordo, sarà il segreto del successo dell’evento? “Alle conferenze c’erano addetti ai lavori e neofiti. L’uso di un linguaggio comprensibile a tutti ha avvicinato anche persone non del settore“, ha spiegato Gabriele Spolidoro, consulente finanziario, a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus.

Salone del risparmio 2023: “Andiamo verso un cambiamento globale significativo”

Riuscire a risparmiare, nonostante il contesto, vuol dire adattare il proprio tenore di vita. Coi rincari di materie prime, bollette, del cibo è normale che se non adattiamo il tenore di vita finiremo per non risparmiare – ha fatto notare Spolidoro – abbiamo dato una possibilità in più alle persone di avvicinarsi al tema. Come l’anno scorso, e l’anno prima, si sta andando verso un cambiamento, globale, significativo. Le tecnologie, la Space Economy, Metaverso, la transizione demografica, sono aspetti che messi insieme fanno sì che anche i senior possano avvicinarsi al nuovo modo di fare finanza“.

Stessi strumenti, mondo nuovo

L’introduzione massiccia delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni impone una gestione diversa dell’uso del denaro, e degli eventuali risparmi. “Oggi si parla di robo advisor e tanti piccoli altri aspetti che stanno cambiando modi e metodi di spendere, ed eventualmente risparmiare. Bisogna stare al passo. La commistione uomo-macchina, se pensiamo alla chirurgia, all’aspetto medico, è un aspetto della quotidianità che merita riflessioni. Si è scoperto, negli ultimi anni, che alcuni chirurghi operano a distanza – si è congedato Gabriele Spolidoro – parliamo di una commistione che richiede che ci sia una persona con un’esperienza, un vissuto, una conoscenza. E’ un algoritmo che richiede impostazioni precise, ma non dobbiamo farci spaventare dall’idea che in futuro un algoritmo prenderà il nostro posto“.