Dopo quattro anni alla guida dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), Pasquale Tridico passa il testimone. Orgoglioso dei risultati raggiunti durante il suo mandato, Tridico ha messo in evidenza un bilancio 2022 particolarmente positivo. Con un risultato di esercizio di 7.146 milioni di euro, la situazione finanziaria dell’Istituto ha migliorato di oltre 10.857 milioni rispetto all’anno precedente. Questo ha aperto anche a una possibilità per i numerosi dipendenti statali in attesa di vedere la liquidazione del Tfs in tempi brevi: con i conti così in salute, perché negare questa eventualità?
Non solo liquidazione Tfs e Tfr: le sfide portate avanti da Tridico
Nel corso del suo mandato, Tridico ha promosso e portato avanti innovazioni importanti e ampiamente discusse, tra cui l’introduzione del reddito e della pensione di cittadinanza. Ha inoltre espresso preoccupazioni per i futuri tagli ai sussidi contro la povertà previsti per settembre, soprattutto per quelle famiglie che non includono anziani, minori o disabili. Secondo Tridico, questi tagli rappresentano un errore che potrebbe avere conseguenze significative sul sostegno alla formazione e al lavoro.
Liquidazione Tfs: la questione sotto il mandato di Tridico
Uno dei punti focali della presidenza di Tridico all’INPS è stata la questione del Trattamento di Fine Servizio (Tfs) per i dipendenti pubblici. Con un avanzo di esercizio di oltre 7 miliardi di euro e una situazione patrimoniale netta positiva di 23 miliardi, Tridico ha aperto il dibattito sulla necessità di continuare a pagare il Tfs a rate e con anni di ritardo, pratica introdotta per risanare la finanza pubblica. Secondo Tridico, l’INPS potrebbe gestire il costo di pagare immediatamente la liquidazione ai dipendenti pubblici che lasciano il lavoro.
Il dibattito sul Tfs alla Corte Costituzionale
La questione della liquidazione Tfs è finita davanti alla Corte Costituzionale, grazie alle battaglie sostenute da alcuni sindacati, tra cui Unsa-Confsal. Il 9 maggio, la Corte ha esaminato la legittimità di ritardare il pagamento del TFS ai dipendenti pubblici anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile di 67 anni. Se la Corte decidesse a favore dei sindacati, l’INPS dovrebbe allocare un importo di 14 miliardi di euro nel bilancio per coprire questa spesa. La misura, quindi, metterebbe a serio rischio le casse Inps.
Liquidazione Tfs dipendenti statali: più di una possibilità?
Nonostante le critiche, Tridico ha ricordato il forte avanzo di quest’anno nei conti dell’INPS e ha sottolineato la possibilità di coprire il costo dell’anticipazione delle risorse per il pagamento della liquidazione. Durante il suo mandato, l’INPS ha introdotto un prestito a tasso agevolato, che consente ai dipendenti di ottenere un anticipo sull’intero importo del Tfs. È a questo che si sono appellati i legali dell’Inps per risolvere la questione della liquidazione immediata: infatti, il prestito permetterebbe di ricevere un anticipo sul Tfs, che non sarebbe quindi liquidato nella sua totalità nell’immediato ma solo parzialmente. Per i dipendenti statali, tuttavia, resta ancora una criticità la richiesta tramite presto di una somma che spetta loro di diritto.
C’è poi un altro problema sul quale porre i riflettori: il peso dell’inflazione. La somma che doveva essere percepita tempo addietro, oggi, con l’inflazione sarebbe sostanzialmente svalutata.
Quanti sono i dipendenti coinvolti
Con la decisione della Corte Costituzionale attesa nei prossimi giorni, la questione del Tfs riguarderà potenzialmente tutti i 3,2 milioni di dipendenti statali. Indipendentemente dall’esito, nel 2022 le pensioni dei dipendenti pubblici liquidate sono state 155.945, segnando un calo del 9,4% rispetto al 2021, quando era ancora in vigore Quota 100. Tuttavia, gli importi medi sono aumentati del 2%, raggiungendo 2.064 euro. Questi non sono numeri trascurabili e sono stati certamente i dati più significativi espressi da Tridico prima di lasciare la guida. Con il suo ritiro, infatti, si apre un nuovo capitolo per l’Istituto. E la prima sfida potrebbe essere proprio l’immediata liquidazione del Tfs agli statali.