Rischio epidemie con l’alluvione in Emilia Romagna? Lo straripamento delle acque reflue, causato dalle inondazioni, aumenta il rischio di infezioni, specie negli anziani e nei bambini. Lo sottolineano gli esperti della Società italiana di medicina ambientale (Sima). Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus.
Rischio epidemie con l’alluvione in Emilia Romagna?
Per quanto riguarda i rischi legati alla salute dei cittadini delle zone alluvionate, Ciccozzi ha spiegato:
“Parliamo di acque reflue, acqua di fognatura che si mischia a quella dei fiumi che hanno rotto gli argini. Tutto un miscuglio dove ci possono essere batteri intestinali che possono dare gastroenteriti anche forti. Non va bevuta l’acqua dei pozzi, quando si è tutto asciugato, il pozzo andrebbe analizzato prima di bere l’acqua. Rischio epidemia di Epatite A? Dovremmo avere una popolazione dove il 50% ha l’epatite… Non credo sia questo il caso. Io vedo più un inquinamento ambientale. I fiumi dove scaricano rifiuti gli industrie che si sono mischiate con le acque delle fognature, vedo più questo come pericolo.”
Norme di comportamento e mascherine
Il comune di Ravenna ha diffuso un vademecum, predisposto dall’Ausl Romagna, per dare indicazioni sul comportamento da tenere ai cittadini e ai volontari delle zone alluvionate:
“Si consiglia di indossare sempre stivali o calzatura robusta per protezione, evitando ciabatte o infradito. Si raccomanda di evitare che i bambini giochino con l’acqua e il fango. Inoltre si consiglia di indossare i guanti se si prevede contatto con l’acqua e si suggerisce di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente. In caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe, si raccomanda di coprire naso e bocca con un panno o con una mascherina, ancor meglio se di tipo Ffp2″.
A questo proposito, Ciccozzi ha commentato:
“Si cerca di dire alle persone: non andate con le mani nude se dovete manipolare il fango, mettevi i guanti; non andate a piedi nudi o in ciabatte ma mettete degli stivali. Per quanto riguarda le mascherine, non le vedo necessarie, a meno che non ci siano carcasse di animali mischiate col fango, ma anche in quel caso non c’è un pericolo respiratorio, è più una questione di contatto: se tocco qualcosa di infetto e mi metto la mano in bocca o un dito nell’occhio, in quel caso il rischio che mi possa prendere una gastroenterite è alto. Bisogna rispettare le normali norme igieniche, la mascherina la trovo un po’ pesante, perché non stiamo parlando di qualcosa di respiratorio”.