Aveva subito gridare allo scandalo l’arresto di Alessio Di Chirico: l’ex fighter UFC era stato fermato a Formentera dopo una lite con un tassista, incastrato dalle telecamere del posto.

Ora il 33enne romano è di nuovo a piede libero in attesa di processo, ma ha voluto dare la sua versione dei fatti che si discosta molto da quella iniziale, che sembrava parlare di un pestaggio violento e immotivato da parte dell’ex UFC nei confronti di un tassista dell’isola.
L’accusa è quella di lesioni aggravate, ma Alessio ha potuto fare rientro in Italia rimanendo comunque a disposizione delle autorità spagnole.

Rilasciato Alessio Di Chirico, la versione del fighter romano

Il combattente romano, fino a qualche giorno fa noto per il suo marzialismo e la sua correttezza, ha voluto puntualizzare la sua versione dei fatti che è ben diversa dalle prime notizie uscite sul web, e lo ha fatto con un lungo post Instagram.

Ora che sono a casa e la mia famiglia non è più in pericolo è necessario per me fare luce sull’accaduto. Siamo usciti dal ristorante dove avevamo cenato e abbiamo chiamato il taxi. Il conducente a insistito per farmi mettere davanti lasciando i bambini sul sedile posteriore senza seggiolino con mia moglie che aveva già in braccio uno dei nostri due figli che stava dormendo […] Durante il viaggio mio figlio ha sbattuto diverse volte la testa sul sedile di fronte a lui, in mancanza di un seggiolino adatto ai bambini e senza la presenza di un adulto che lo tenesse in braccio. Non avevo realizzato il rischio che stavamo correndo ma durante il viaggio mi sono spaventato e preoccupato tanto da chiedere con insistenza all’autista di lasciarmi andare dietro con lui. Dopo la mia richiesta il guidatore si è fermato in mezzo alla campagna minacciando di lasciarci lì, al buio con i bambini che si sarebbero certamente impauriti e il rischio di essere investiti [..] Siamo scesi e lui è venuto verso di me per attaccarmi mettendomi una mano in faccia, l’ho colpito una sola volta, ci sono video che lo testimoniano. Ho sbagliato e sono pronto a pagare le conseguenze del mio errore. Provo vergogna per quello che è successo. […] Prima di tutti mi scuso con la persona che ho colpito, vi chiedo di lasciare fuori la mia famiglia da questa situazione.