Negli Usa si avvicinano le presidenziali, attese per l’anno prossimo, e come di consueto cominciano a spuntare candidature e giochi politici: già negli scorsi giorni Ron DeSantis aveva millantato la sua candidatura alle primarie repubblicane, dicendosi pronto a sfidare Trump in vista delle votazioni del 2024. La conferma non si è fatta attendere. DeSantis ha avviato ieri una diretta Twitter, che ha visto la partecipazione anche di Elon Musk, e ha ufficializzato la sua scesa in campo contro il Tycoon.

Lotta all’immigrazione, costruzione del muro al confine e sfida alla Cina. Questi i punti fondamentali del programma di DeSantis esposti durante la diretta. Il suo obiettivo è quello di «eliminare la cultura della sconfitta» tra i repubblicani, reduci da una serie di negativi esiti elettorali, e di ridare vita all’economia e ai costumi americani. Così si è espresso parlando della situazione, secondo lui tragica, in cui versa il Paese:

Il declino americano non è inevitabile. È una scelta, e noi dovremmo scegliere una nuova direzione, un percorso che porti alla rivitalizzazione dell’America

Candidatura di DeSantis alle primarie repubblicane, ecco i punti del suo programma: “Se vincerò alle primarie sarò presidente”

Già Governatore della Florida, DeSantis ha fatto capire, al netto di qualche interruzione della linea durante la diretta, di non aver intenzione di scherzare. Alcuni punti del suo programma riprendono chiaramente gli slogan più battuti da Trump, tradendo la volontà del neo-candidato di battere il repubblicano ormai veterano sul suo stesso campo.

DeSantis parte subito con uno degli argomenti più gettonati dall’elettorato repubblicano: la costruzione del muro al confine con il Messico. «Lo faremo veramente» dice il Governatore della Florida, ammiccando evidentemente ai ritardi sull’inizio della monumentale opera di esclusione dell’amministrazione Trump.

DeSantis è molto chiaro anche per quanto attiene il tema collegato dell’immigrazione: «Nessuno potrà entrare nel nostro Paese illegalmente»dichiara durante la diretta. Pugno duro nella lotta agli arrivi clandestini, insomma: il candidato repubblicano non fa mistero del suo voler essere un presidente «autoritario» e di essere pronto a prese di posizioni anche radicali.

Nella diretta che annunciava la sua candidatura DeSantis ha parlato agli Usa anche del rapporto con la Cina:

La Cina è la maggiore minaccia geopolitica. Serve robusta collaborazione con il Giappone, India e Australia.

Infine, sempre restando sulla politica estera, ha speso qualche parola a proposito dell’Ucraina, affermando di non desiderare un allargamento del conflitto e men che meno un coinvolgimento americano.

Con questo programma, DeSantis ha pochi dubbi:

Se otterrò la nomination vincerò le elezioni, potete sincronizzare gli orologi.

Usa, DeSantis si candida: la diretta è un disastro

La nettezza delle posizioni di DeSantis è stata di fatto oscurata dai problemi tecnici intercorsi durante la sua diretta di presentazione su Twitter. «Catastrofica», ha commentato il New York Times: la voce del candidato Repubblicano è stata spesso interrotta da interferenze e assenze di segnale, rendendo poco comprensibile il suo discorso.

E se durante la diretta Ron DeSantis ha chiuso irridendo Trump per i nomignoli che potrebbe affibbiargli durante la corsa alle primarie, adesso è il Tycoon che sbeffeggia l’avversario, accusandolo di non essere nemmeno capace di organizzare una campagna come si deve.

Ilarità e sbeffeggi anche da parte di Joe Biden, il quale osserva le mosse dei repubblicani in attesa di conoscere quale sarà il suo contendente alle presidenziali 2024.

Ma il team di DeSantis, o #DeSaster, come lo ha apostrofato Trump sul suo social Truth, si è fatto trovare pronto. Secondo gli organizzatori della campagna infatti, il flop tecnologico sarebbe dovuto all’eccessivo numero di partecipanti alla diretta:

DeSantis ha letteralmente fatto sballare Internet, il prossimo obiettivo è Washington.