Fiorentina-Inter per Cristiano Biraghi è sempre una partita speciale. Cresciuto nelle giovanili nerazzurre prima di un lungo girovagare per l’Italia e l’Europa prima di trovare la sua collocazione nella squadra viola di cui è diventato capitano. Oggi sentiva una responsabilità nei confronti dei compagni che ha ringraziato a fine gare per l’impegno con la consapevolezza che è stata una lezione da cui poter imparare. La stagione della Fiorentina infatti non è terminata visto che mercoledì 7 giugno a Praga ci sarà la finale di Conference League contro il West Ham. A proposito degli Hammers, allo Stadio Olimpico è stato avvistato David Moyes che ha assistito al match.
Fiorentina-Inter, le parole di Biraghi
Da buon capitano Cristiano Biraghi si era presentato in sala stampa per presentare la partita così come ha voluto rispondere ai cronisti nel post gara. Una amarezza profonda perchè la rete di Nico Gonzalez aveva dato l’illusione che potevano essere soverchiati i pronostici, ci ha pensato Lautaro Martinez con una doppietta a condannare la Fiorentina a rimandare l’appuntamento con un trofeo che manca dal 2001, la Coppa Italia con un giovanissimo Roberto Mancini in panchina.
Sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra e di rappresentare questi colori in giro per il mondo, la società e la tifoseria ci avevano chiesto di dare tutto e lo abbiamo fatto. Non abbiamo nulla da recriminare, purtroppo in ogni finale c’è qualcuno che gioisce e qualcuno che piange. Andiamo avanti per la nostra strada, ci sono sempre due gare di campionato e poi la finale di Conference. Il legame con la tifoseria? Bellissimo ed emozionante. Ci sono sempre stati vicini, anche quando le cose non andavano bene
Il commento di Daniele Pradè
Mentre Rocco Commisso ha abbandonato la tribuna per scendere negli spogliatoi a rincuorare la squadra e lo staff tecnico per la prestazione offerta nonostante la sconfitta, è toccato a Daniele Pradè commentare la partita in qualità di dirigente della Fiorentina.
La delusione è tanta, abbiamo fatto una grande gara. A nome della società ringrazio tutti questi tifosi meravigliosi che ci hanno sostenuto fino al 95′. La partita era iniziata benissimo, fino al 30′ l’abbiamo anche gestita, poi abbiamo preso il pareggio su una ripartenza e il 2-1 su una ribattuta. Abbiamo messo cuore nel secondo tempo, però alla fine la differenza la fanno gli episodi. Questo però ci dà consapevolezza che siamo una squadra forte. Una sconfitta non può dare soddisfazione ma dobbiamo prendere il bene di quanto abbiamo fatto e far capire ai ragazzi che sono i percorsi a far diventare una squadra vincente. E noi questo percorso l’abbiamo appena iniziato.
Dobbiamo andare a vincere a Praga, dare tutto quello che abbiamo. Se questa squadra gioca con questo spirito può fare tutto. Sarà dura da superare, perché c’è tanta delusione e te la porterai dietro per qualche giorno, dobbiamo essere bravi a stare tutti insieme e ripartire. Abbiamo tutto per poter vincere la Conference League. La squadra gioca a calcio, abbiamo perso per due episodi perché davanti avevamo una squadra di campioni. Abbiamo fatto la nostra partita e questa dev’essere la nostra forza.
Ora dobbiamo lavorare parecchio sulla testa dei nostri ragazzi perché staranno male. Ma abbiamo la convinzione di poter far bene. Non siamo stati precisi sotto porta e abbiamo preso gol su una ripartenza. Complimenti ai ragazzi e al mister, abbiamo giocato contro una squadra fortissima alla pari, sotto il profilo del collettivo siamo stati nettamente superiori. Quando metti tutto non puoi dire nulla alla squadra. Abbiamo combattuto pallone su pallone, pure avendo davanti una squadra forte. Non eravamo intimoriti, abbiamo mostrato la nostra identità. Questo ci fa ben sperare per il futuro.