Rottamazione cartelle 2023, i contribuenti hanno già presentato 2,3 milioni di domande di definizione agevolata per il nuovo piano di rateizzazione. Rimangono ancora poco più di cinque settimane per trasmettere l’istanza sul portale online dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader), periodo nel quale si stimano entrate di gettito fiscale pari a oltre 12 miliardi di euro. L’importanza del pacchetto di tregua fiscale è sottolineata dalla possibilità di aderire a un piano di rate agevolate per i propri debiti fiscali che ha scongiurato l’arrivo di cartelle salate ai contribuenti, in un periodo di ripresa dopo la pandemia.
Intanto, è stato definito anche il calendario degli adempimenti amministrativi e dei relativi pagamenti: dopo la domanda da presentare entro il 30 giugno 2023, ci saranno tre mesi per conoscere se l’Agenzia delle entrate – Riscossione abbia accettato il piano delle rate e quattro mesi per pagamento della prima rata (o di tutto il debito residuo, secondo le scelte del contribuente).
Rottamazione cartelle interessi 2023 e nuovo calendario pagamenti delle definizione agevolata
Sta riscontrando una buona adesione tra i contribuenti la definizione agevolata della Rottamazione delle cartelle 2023 per i debiti fiscali relativi al periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2023. A poco più di cinque settimane dalla scadenza di presentazione dell’istanza, fissata dal decreto legge 51 del 2023, al 30 giugno prossimo (rispetto ai termini del 30 aprile), il viceministro dell’Economa e delle Finanze Maurizio Leo ha fatto sapere che sono oltre 2,3 milioni le pratiche di definizione agevolata già presentate. La progressione delle istanze presentate fa sperare in un trend in crescita da qui alla fine di giugno. Basti pensare che, nei primi giorni di apertura della piattaforma Ader, i contribuenti hanno presentato 65.000 istanze, che progressivamente sono aumentate di giorno in giorno.
A tal proposito, il ministero dell’Economia stima un gettito totale alla scadenza della definizione agevolata 2023 pari a oltre 12 miliardi di euro. Le misure di tregua fiscale agevolerebbero i debitori fiscali nel pagamento di quanto dovuto in un periodo di ripresa dopo la pandemia. Diversamente, i contribuenti si sarebbero visti arrivare una montagna di cartelle, molte delle quali probabilmente sarebbero state a rischio di saldo.
Calendario pace fiscale, quali sono le date di pagamento delle rate?
Intanto, con il rinvio della domanda di definizione agevolata 2023 della Rottamazione delle cartelle, sono stati posticipati tutti i termini della vasta operazione di recupero di quanto spettante alla Riscossione. Presentando la domanda di definizione agevolata entro il 30 giugno 2023, il contribuente dovrà attendere quattro mesi affinché l’Agenzia delle entrate accetti il piano di saldo delle cartelle esattoriali oppure lo rigetti. La risposta è quindi fissata a dopo l’estate, al 30 settembre 2023. A esito positivo della pratica, i contribuenti dovranno procedere entro il 31 ottobre prossimo con il pagamento della prima rata (o di tutto il debito residuo, a seconda della scelta).
Rottamazione cartelle interessi 2023, da quando scattano e in quale percentuale: ecco le ultime novità dell’invio domanda di definizione agevolata
Più attenzione è richiesta per il pagamento della seconda rata, il cui termine non slitta e rimane fissato al 30 novembre 2023, come da precedente calendario. Inoltre non slittano nemmeno le scadenze fissate per il pagamento delle rate successive che saranno fissate, per ogni anno dal 2024 al 2027, entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.
Infine, l’Agenzia delle entrate ha spiegato nelle Faq di qualche giorno fa gli impatti degli interessi per i contribuenti che dovessero scegliere di predisporre un nuovo piano delle rate per la tregua fiscale. Gli interessi scatteranno solo a partire dal 1° novembre 2023, con un tasso pari al 2 per cento all’anno. Nessun altro interesse è quindi dovuto nel caso in cui si decida di pagare il debito residuo in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2023 e nemmeno sulla prima rata della definizione agevolata.