Il suo atteso ritorno a Roma, dopo mesi di assenza, suona come una tromba squillante in un momento non del tutto favorevole per i pentastellati. La delusione per come è andato il primo turno delle amministrative è stato forte in casa 5 stelle, anche tra i fedelissimi di Giuseppe Conte: persino il leader pentastellato si augurava un esito migliore ed è rimasto molto deluso da come sono andate le cose al primo turno. Intanto, il garante Beppe Grillo ha incontrato i gruppi parlamentari M5s nella sede nazionale del Movimento a Campo Marzio. “Quando arriva c’è sempre un alone di mistero, difficile prevederlo”, scherza qualche parlamentare presente alla riunione. E così, Grillo, nel suo saluto a deputati e senatori non dà riferimenti. Spazia dalla politica estera alle riforme costituzionali, passando per i temi energetici. Sul tavolo ci sono le prospettive politiche del Movimento. Il presidente Giuseppe Conte, intercettato mentre si dirige verso la riunione, fa finta di non sapere. “Quale incontro? Ma Grillo non era in Toscana?”, sorride. Poi rassicura: si parlerà di “temi, progetti e iniziative del Movimento”. Del resto, fa notare qualche deputato, Grillo ha sempre parlato di futuro. Non ha mai rinunciato a indicare la strada ideale che il Movimento dovesse percorrere Sulla politica estera da inserire nel programma per le elezioni Europee, Grillo invita i parlamentari ad avere più coraggio contro le multinazionali e i paradisi fiscali. Sulle riforme istituzionali, si scaglia contro il presidenzialismo e invita a proporre il proporzionale con sbarramento al 5% e la sfiducia costruttiva. Una carica suonata dopo i risultati deludenti ottenuti alle Amministrative, che hanno imposto una riflessione dentro i Palazzi e sui territori. E in gioco ci sono ancora i ballottaggi. La posizione del garante, in tema di alleanze, è nota da tempo: stringere con il Pd laddove sia possibile. Chissà che la sua discesa nella Capitale non riesca a incidere sulla timidezza finora dimostrata dal presidente nelle interlocuzioni con i Dem, si chiede qualcuno. “Di questo, come di altre questioni politiche, Conte e Grillo parlano costantemente”, evidenzia qualche parlamentare. “Di certo il saluto a deputati e senatori non è il momento della programmazione politica”, si aggiunge. I malcontenti del Movimento vengono affrontati in altre sedi. E di nodi da sciogliere, in vista delle elezioni Europee, ce ne sarebbero molti. Uno su tutti: quello del terzo mandato. Le lamentele si moltiplicano, così come le richieste di apertura almeno per i sindaci. Ma fonti parlamentari ricordano la posizione contraria del presidente. “Anche per tenere fuori Virginia Raggi”, fanno notare i più maliziosi. E magari, anche su questo, Conte e Grillo avranno occasione di approfondire il confronto.
Conte vuole nomi conosciuti alle prossime europee del 2024
Intanto, sono già partiti i rumors e indiscrezioni sulle prossime candidature di Giuseppe Conte per le europee di giugno 2024. Sono tre i nomi che stanno particolarmente a cuore al leader pentastellato: Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, Donatella Bianchi già candidata in Regione Lazio contro Francesco Rocca e Pasquale Tridico, ormai ex numero uno dell’INPS. Il punto, spiega chi conosce molto bene Giuseppe Conte, è che non volendo riaprire al terzo mandato per evitare di ritrovarsi schiacciato e sommerso dai big pentastellati di un tempo, Conte sta cercando delle candidature ad alta visibilità, ovvero nomi che pur non avendo mai fatto politica hanno già di per se una buona dose di visibilità mediatica. I primi nomi sul taccuino del leader sono proprio questi.