La polizia ha arrestato ‘Shadow’, ha diffuso centinaia di migliaia di file con materiale pedopornografico sul dark web da molti anni. Aveva diffuso migliaia di video pedopornografici sul dark web, fino ad un anno fa. Poi si è fermato, ma questo non ha impedito a chi indagava da tempo su di lui, di incastrarlo e metterlo in prigione. Si era guadagnato il soprannome di ‘Shadow’ o anche ‘l’uomo ombra’ perché appunto agiva su quella parte della rete nascosta e vietata, dove circolano video e materiali di ogni tipo – come immagini, file, link e chi ne ha più ne metta – illegali. Da tempo era nel mirino delle forze dell’ordine che erano sulle sue tracce e aspettavano solo in momento giusto e che tutti gli elementi raccolti nel tempo fossero messi insieme e che non mostrassero alcun dubbio, per catturarlo. Si tratta di un uomo di 50 anni, insospettato e insospettabile, che si nascondeva dietro alla sua figura di professionista impeccabile. Invece dietro a quell’immagine che all’apparenza era pulita, si nascondeva uno ‘spacciatore’ di immagine pedopornografiche. Per tantissimi anni infatti nella sua seconda vita, produceva e diffondeva anche vendendo, sul dark web, montagne di materiale pedopornografico. Per farlo naturalmente c’era anche il lato ancora più oscuro se possibile perché adescava bambini. Bimbi piccolissimi, nessuno raggiungeva i 10 anni di età. E l’adescamento di queste piccole vittime avveniva non solo sul web, ma anche dal vivo.
A suo carico ora c’è un’accusa di violenza sessuale aggravata perché compiuta su minori. Il suo soprannome ‘Shadow’ lo rappresenta in pieno, perché agiva nell’ombra nascondendosi dietro ad un’immagine completamente diversa quando invece la vera indole era quella che mostrava su quella parte della rete nascosta e proibita. Insieme all’accusa di violenza sessuale aggravata, sul suo capo ora pesano altre accuse. Quella di associazione a delinquere finalizzata alla diffusione di pratiche di pedofilia, alla condivisione di notizie utili all’adescamento di minori e allo scambio, detenzione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e raffigurante abusi sessuali su minori.

Arrestato ‘Shadow’ l’uomo che per anni ha prodotto e diffuso materiale pedopornografico sul dark web

Le indagini che hanno portato alla cattura dell’uomo, sono andate avanti per molto tempo. Gli investigatori hanno agito anche loro nell’ombra per non destare sospetti sul 50enne. Hanno seguito i suoi movimenti per tanto tempo, lo hanno studiato per cercare di capire e avere la certezza che fosse la persona da prendere. Alla fine di una lunghissima indagine gli uomini delle forze dell’ordine sono arrivati all’obiettivo. Naturalmente per farlo hanno dovuto lavorare sotto copertura e fingendosi vittime per essere adescati e cogliere l’uomo sul fatto.
Tutta l’operazione è stata portata avanti dagli agenti della polizia postale sotto la direzione di Ivano Gabrielli. Un lavoro svolto anche con il sostegno del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online. Tutto un lavoro svolto parallelamente e che alla fine ha portato all’arresto dell’uomo. ‘Shadow” appunto si nascondeva dietro l’immagine di un professionista insospettabile. Tutto mentre l’arrestato, ha lavorato nella comunità pedofila virtuale ‘The Love Zone’. Una comunità da cui si poteva accedere attraverso la rete Tor (una rete online decentralizzata e anonima che consente agli utenti di navigare in Internet in modo sicuro e privato). Ed è un’organizzazione che opera a livello internazionale che conta numerosissimi membri. La funzione della comunità TLZ era proprio quella di divulgare e scambiare materiale pedopornografico riuscendo a mantenere l’anonimato. Questo tipo di reti permettono ai malintenzionati di non apparire chiaramente e quindi di potersi nascondere e riuscire a sfuggire ai controlli della polizia Postale, la divisione specializzata proprio in questo tipo di operazioni. Ormai scoperta, la ‘The love zone’ è stata naturalmente chiusa. Ogni iscritto, ogni partecipante aveva un ruolo preciso e definito. Ognuno che ne faceva parte aveva dei copiti specifici. Questa operazione della Polizia ha portato al sequestro di computer, e altri dispositivi insieme con una moltitudine infinita di file. Naturalmente tutto è stato acquisito dalla polizia che continua a cercare eventuali partecipanti alla community per cercare di smembrare completamente il gruppo di pedofili. Proseguono quindi le indagini, perché le persone coinvolte possono essere ancora centinaia e trovarsi non solo in Italia, ma anche all’estero vista l’estensione della comunità emersa durante le indagini.