Pensione minima a partire dal 57 anni per le donne e a 62 anni per gli uomini con la rottamazione della licenza commerciale, l’Inps è intervenuta con la recente circolare per informare a che punto fossero le lavorazioni di chi ha presentato domanda entro il 30 aprile 2023. La misura comporta il pagamento del trattamento, nella misura minima di 563,74 euro al mese, per tutti i commercianti e gli esercenti che abbiano abbassato le serrande e che si trovino senza reddito, rispettivamente a dieci o a cinque anni dalla pensione di vecchiaia. La misura di pensione è attiva, a singhiozzo, dal 1996, disciplinata dal decreto legislativo numero 207 di quell’anno.
Successivamente, la rottamazione licenze commerciali è stata interrotta in più occasioni, mentre negli ultimi anni si autofinanzia grazie a percentuali contributive degli stessi commercianti. Allo stato attuale, l’ultimo step delle domande è arrivato al 30 aprile 2024, mentre si attendono comunicazioni in merito alla nuova rottamazione licenze a decorrere dal 1° maggio scorso.
Pensione minima da 57 anni donne e 62 anni uomini con la rottamazione licenza commerciale: che cos’è?
Pensioni minime da 563,74 euro alle donne a partire dai 57 anni di età e agli uomini da 62 anni con l’indennizzo assicurato dalla rottamazione della licenza commerciale per chi ha dovuto abbassare le serrande della propria attività. C’è la possibilità per i commercianti di andare in pensione prima, in attesa della pensione di vecchiaia dei 67 anni di età, anticipando l’uscita rispettivamente di dieci e cinque anni, mediante presentazione di relativa domanda all’Inps per l’ottenimento dell’indennizzo. La formula è riservata a chi sia possessore di una licenza commerciale che autorizzi l’esercizio di un’attività commerciale, da esercente, di negozi e botteghe e così via. L’indennizzo che paga l’Istituto previdenziale ogni mese può considerarsi come una sorta di pensione anticipata a tutela dei lavoratori che abbiano dovuto chiudere anzitempo la propria attività e che rischino di rimanere senza mensile in attesa di arrivare alla pensione di vecchiaia.
Pensione minima rottamazione licenza commerciale: come uscire prima?
La misura attualmente si autofinanzia mediante i contributi versati da tutti i commercianti ed esercenti, nella misura dello 0,48 per cento, aumentata negli ultimi anni rispetto allo 0,09 per cento di qualche tempo fa. Infatti, dall’esordio con il decreto legislativo numero 207 del 1996, lo strumento ha subito vari stop e ripartenze così dettagliate:
- dal 1996 al 2011 il primo periodo di validità per commercianti ed esercenti;
- stop dal 2011 al 2014 e validità fino al 2016 grazie alla legge di Stabilità del 2014;
- mancata copertura del 2017 e 2018 e ripartenza della misura dal gennaio 2019 grazie alla legge 145 del 2018;
- legge di bilancio 2021 che ne ha aumentato la contribuzione di commercianti ed esercenti dallo 0,09% allo 0,48%.
Pensioni minime Inps commercianti: a che punto sono le lavorazioni pratiche fino al 30 aprile 2023 e novità prossima domanda
Ad oggi, l’Inps è arrivata a gestire le domande di pensionamento anticipato con la misura della rottamazione delle licenze dei commercianti presentate dal 1° dicembre 2022 al 30 aprile 2023. Con la circolare numero 1782 del 2023, infatti, l’Istituto previdenziale informa che sono in liquidazione le domande pervenute negli ultimi cinque mesi, oltre a quelle presentate nei periodi precedenti che hanno la precedenza nella spettanza dell’indennizzo perché gestite anteriormente.
L’Inps fa sapere, inoltre, che con una successiva comunicazione saranno fornite tutte le informazioni per la presentazione delle nuove domande di indennizzo con la rottamazione delle licenze, a decorrere dal 1° maggio 2023. In questo momento, infatti, l’Istituto previdenziale sta facendo una ricognizione delle risorse pervenute a titolo di contribuzione da parte delle categorie interessate per finanziare i successivi indennizzi.