Si è conclusa l’ultima assemblea della Lega di Serie A per questa stagione con il Presidente Casini che ha spiegato l’importanza di avere una giustizia sportiva più celere. L’obiettivo è evitare le polemiche sorte con la Juventus durante questo campionato fra penalizzazioni, ricorsi e situazioni ancora da risolvere. Trattato anche il problema razzismo con diversi episodi capitati nel corso del campionato con l’attuale caso Vinicius che sta facendo discutere a livello internazionale. Chiusura sulla finale di Coppa Italia con una parte del ricavo dei biglietti che sarà destinato alle vittime dell’alluvione in Emilia Romagna su invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lorenzo Casini sulla giustizia sportiva
I processi che vedono coinvolta la Juventus non sono ancora conclusi. Il primo filone ha portato alla penalizzazione di 10 punti con il club bianconero che sta valutando la possibilità di fare un nuovo ricorso. Il 15 giugno invece è prevista l’udienza del secondo filone innanzi che vede la società di Torino deferita per la manovra stipendi al tribunale federale nazionale della Figc. Infine ci sta anche l’inchiesta Prisma che rientra nell’ambito penale su cui si attende una decisione riguardo la competenza territoriale che arriverà entro il 26 ottobre. La giustiza sportiva quindi è un tema attuale per il calcio italiano anche se Lorenzo Casini ha rivelato che non è stato dibattuto durante l’assemblea di Lega odierna.
La riforma della giustizia sportiva è un tema che non è stato trattato oggi in Assemblea, ma la posizione dei club è emersa anche nelle dichiarazioni dei presidenti. La giustizia sportiva esiste nell’autonomia dell’ordinamento sportivo come fondamentale strumento di risoluzione delle controversie in maniera rapida e tale da non ritardare il funzionamento del sistema. L’auspicio che tutti abbiamo è di avere tempi certi e rapidi. Un modello sognato è quello del tribunale arbitrale dello sport durante i Giochi Olimpici per la risoluzione di controversie in 24 ore. È chiaro che non tutto è risolvibile in 24 ore, ma è importante che la giustizia sportiva proceda nei tempi più rapidi possibili.
La questione razzismo è salito alla ribalta internazione dopo il caso Vinicius ma rimane un tema affrontato anche qua in Italia ricordando gli ultimi episodi capitati con la curva dell’Atalanta, Juventus e Roma rispettivamente contro Vlahovic, Lukaku e Stankovic.
Il razzismo non è un fenomeno solo italiano, ma questo non ci deve consolare. Lo stadio e il calcio non sono isole separate, sono parte della società e il rimedio non può essere affidato solo al mondo dello sport. Sospendere la partita è una possibilità già prevista. Poi c’è un altro tema: sospendere le partite con migliaia di persone che si trovano raccolte è una cosa che dall’ordine pubblico viene chiesta di valutare sempre attentamente. L’obiettivo entro il 2030 è quello di sradicare il fenomeno del razzismo, sono sette anni e bisogna partire dalle scuole e da tutto il contorno. Repressione e sanzioni non risolvono da sole il problema”. A tal proposito “oggi abbiamo adottato in assemblea la strategia di sostenibilità 2030, con la Serie A che è stata individuata dalla Uefa per realizzare policy sociali e ambientali i cui punti cardine sono la lotta al razzismo e a ogni forma di discriminazione, realizzando interventi a favore di ogni genere di inclusione
Il Presidente della Lega ha chiuso la conferenza stampa con la finale di Coppa Italia fra Inter e Fiorentina. Ieri le squadre sono state ricevute dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come prassi abituale per le formazioni che si contendono il trofeo nazionale.
Raccogliendo l’invito del presidente Mattarella l’assemblea ha deliberato di destinare il 10% dell’incasso della finale di Coppa Italia in favore dell’Emilia Romagna; la Lega Serie A ha deciso di mettere a disposizione della regione queste risorse. L’importo andrà calcolato, ma è una cifra intorno a 300 mila euro