Intervenendo al Brussels Forum, Jens Stoltenberg dà un aggiornamento sulle procedure che porteranno all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Il segretario generale dell’Organizzazione intergovernativa ha parlato di “punti di vista diversi tra gli alleati” sull’adesione di Kiev.
Sarò onesto: ci sono punti di vista diversi tra gli alleati e le cose si decidono per consenso. Ci sono negoziati in corso per capire su come andare in contro alle ambizioni ucraine di entrare nella Nato ma tutti gli alleati sono d’accordo sul fatto che Kiev un giorno farà parte dell’Alleanza.
Durante la sua partecipazione alla conferenza annuale organizzata dal German Marshall Fund degli Stati Uniti, Stoltenberg sottolinea comunque come “la priorità deve essere quella di far sì che l’Ucraina possa sopravvivere come Stato sovrano e indipendente”. L’ingresso, inoltre, “non può avvenire nel bel mezzo di una guerra” e per questo è necessario supportare Kiev con ogni mezzo per permetterle di uscire da questo impasse.
Stoltenberg sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato: “La guerra rende Kiev più vicina all’Alleanza”
Al Forum di Bruxelles, Stoltenberg ha preso la parola durante il dibattito “The road to Vilnius“. Il segretario generale della Nato ha chiarito come la guerra “certamente rende l’Ucraina più vicina all’Alleanza”, dato “l’aumento dell’equipaggiamento di standard occidentale”.
Al summit di Vilnius sono fiducioso che sarà approvato un programma pluriennale per incoraggiare la transizione verso la piena interoperabilità con le forze Nato e sarà molto più ambizioso di quanto fatto sinora: tutto ciò farà sì che l’Ucraina sarà in grado di difendersi da altre possibili minacce. Il tema da porsi è cosa succederà quando finirà la guerra e come evitarne un’altra.
A margine della conferenza, Stoltenberg si è recato all’appuntamento con la stampa insieme al primo ministro della Lettonia, Krisjanis Karins. Anche in questa occasione è tornato sul tema del sostegno all’Ucraina, per la precisione in relazione all’invio degli F-16 a Kiev. Una questione che aveva destato le agghiaccianti minacce di Medvedev all’Occidente.
È troppo presto per dire quando e come saranno consegnati gli F-16 all’Ucraina ma è importare iniziare l’addestramento dei piloti, poi dipenderà come evolve la guerra, che è imprevedibile per natura. Ma la decisione sugli F-16 mostra che l’Alleanza è decisa a sostenere Kiev sul lungo periodo e il fatto di avere jet moderni di quarta generazione rafforzerà comunque le capacità del Paese di difendersi da altri possibili attacchi russi.
Il capo dell’intelligence ucraina sulla controffensiva: “Inizierà presto, il tempo non può più essere sprecato”
In attesa degli F-16, l’Ucraina riceverà presto altri 110 carri armati Leopard 1A5 dalla Germania. Lo conferma l’ambasciatore ucraino a Berlino Oleksii Makeiev, attraverso il suo profilo Twitter. Un’ulteriore conferma alle aperture del governo tedesco, che aveva preannunciato la fornitura di un’ottantina di mezzi corazzati per la metà del 2023, oltre a due battaglioni dei più moderni Leopard 2.
La forza bellica della difesa ucraina, insomma, continua a crescere. Che il momento sia propizio per la tanto attesa controffensiva? Secondo il capo dell’intelligence ucraina Kyrylo Budanov, i tempi sono maturi.
Molti civili sono ancora sotto occupazione russa e il tempo non può più essere sprecato. Abbiamo già un minimo di armi e altre scorte di equipaggiamento. Posso solo dire che inizierà presto.