Le Aziende Sanitarie Locali dell’Emilia-Romagna mettono in guardia i cittadini sui possibili rischi sanitari legati all’alluvione. Sotto la lente d’ingrandimento delle istituzioni le precarie condizioni igieniche, che richiedono ancor più cautela per qualsiasi movimento. A dare l’allarme è l’Ausl Romagna, che sul proprio sito ha rilanciato le raccomandazioni per non esporsi a rischi.

L’acqua stagnante, in particolare, rischia di essere “contaminata da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute”. L’Azienda sanitaria cita, tra i potenziali pericoli per la popolazione emiliana e romagnola, il tetano, le infezioni gastrointestinali e tutte le conseguenze legate alla mancanza di acque potabili, contaminate da muffe e spore.

Dagli esperti arrivano precise indicazioni sulle norme di comportamento: occorre, in primis, “evitare il contatto con le acque alluvionali per non contaminarsi con acqua o suolo inquinati”.

Quando questo è inevitabile, meglio seguire alcuni i consigli: indossare sempre stivali o calzatura robusta per proteggervi. Evitare ciabatte e infradito. Indossare i guanti quando si prevede il contatto e aver cura di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente, al termine. Evitare di toccare viso, bocca e occhi con le mani non pulite. I bambini non devono giocare con fango e acqua.

L’alluvione in Emilia-Romagna oltre i rischi sanitari

Nel frattempo, la situazione nel territorio colpito non accenna segnali di miglioramento. La Regione fa sapere che è ancora in vigore l’allerta rossa, visto anche il possibile rischio di frane nelle aree pianeggianti bolognesi e romagnole, oltre alle insistenti piogge.

Allerta arancione, invece nelle aree collinari della Romagna e del bolognese, per “criticità idrogeologica e idraulica”. Proprio in questi luoghi le condizioni idrogeologiche sono ritenute ancora “fragili”. I persistenti temporali potrebbero generare “modesti innalzamenti” dei fiumi, che potrebbero rivelarsi “critici per i bacini del settore centro-orientale”, ancora sconvolti dalle precedenti piene.

Dopo l’emergenza sono stati avviati almeno 63 cantieri sui corsi d’acqua in tutto il territorio emiliano e romagnolo, come comunicato in una nota dalla Regione Emilia-Romagna. Ai microfoni dell’AdnKronos, per spiegare meglio la situazione, è intervenuto il prefetto di Forlì Antonio Corona.

Il problema, oggi, è rappresentato più che mai dalle voragini. Il rischio che se ne aprano di nuove è concreto. L’elenco delle frane che mi stanno facendo vedere non finisce più. La situazione è estremamente fragile, e molto dipende dalla possibilità che piova o meno. Resta infatti l’allerta rossa, ma soprattutto perché l’acqua, con la combinazione del territorio martoriato, può creare nuovi problemi.

Il prefetto lascia un barlume di speranza su una situazione “leggermente migliore”, frutto del lavoro senza sosta di operatori e volontari.

Quasi 18 mln di euro già donati per l’Emilia-Romagna

Brand noti in tutto il mondo, vip e anche piccole e medie aziende: sono in tanti a cercare di fare la propria parte per aiutare le popolazioni devastate dal maltempo. Le iniziative di solidarietà proseguono infatti a gonfie vele: quasi 18 milioni di euro sono stati messi insieme in nemmeno sei giorni sul conto corrente intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

La Regione ha fatto sapere di essere già al lavoro per la creazione di uno specifico sito web, che metta nero su bianco quanto raccolto e tenga traccia dell’utilizzo di ogni euro arrivato. Una commovente manifestazione di solidarietà, quella proveniente dai privati, ma anche lo Stato sta cercando di fare la sua parte.

A tal proposito c’è da segnalare l’informativa urgente del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci alla Camera, a proposito dell’alluvione in Emilia-Romagna. Musumeci ha dato il via libera ad uno stanziamento ad hoc per le famiglie sfollate.

È prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati.

A proposito degli sfollati, il governatore regionale Stefano Bonaccini ha ricordato questa mattina come siano più di 20mila le persone rimaste senza una casa.