Il reddito di cittadinanza non verrà annullato per i napoletani: una grande novità si sta per introdurre in Campania. Questo mi fa pensare a un proverbio napoletano che recita: “Se po’ campá senza sapé pecché, ma non se po’ campá senza sapé pecchì”, cioè “Si può campare senza sapere perché, ma non si può campare senza sapere per chi“.
È un modo elegante per sottolineare che si può vivere senza conoscere il motivo, ma non si può vivere senza avere uno scopo. Anche se potrebbe sembrare non correlato al reddito di cittadinanza, in realtà ha tutto e niente a che fare con esso. Vediamo insieme le modifiche al reddito di cittadinanza per i napoletani.
Reddito di cittadinanza non sarà abolito in Campania: “a sorpresa” i napoletani cambiano gioco
Dal 1° gennaio ad oggi, il Reddito di cittadinanza ha subito tante modifiche, tra cui la riduzione delle ricariche e la prevista cancellazione definitiva prevista entro il 2023.
Questo ammortizzatore sociale, nato per contrastare il disagio socioeconomico sul territorio nazionale, verrà eliminato entro la fine dell’anno in corso per dare spazio alla nuova misura denominata Assegno di inclusione. Il nuovo progetto per le famiglie bisognose parte con la distinzione tra occupabili e non occupabili, creando così due misure a livello nazionale.
In seguito, è emerso un generale malcontento tra i napoletani, tanto che la Regione Campania sta valutando l’introduzione di una nuova forma di sussidio per le famiglie indigenti. Di recente, il presidente del consiglio regionale della Campania ha ricevuto una petizione popolare regionale per istituire un nuovo progetto napoletano chiamato misura integrativa Regionale (MIR).
Si tratta di una misura concepita come sostegno al reddito e supporto salariale sociale, ed è parte della campagna nazionale “Ci vuole un reddito”.
MIR per Rdc: ecco la Misura Integrativa Regionale della Campania
Nella Regione Campania, il numero dei percettori del sussidio di Stato è (forse) tra i più alti a livello nazionale. A causa delle modifiche apportate al Reddito di cittadinanza (Rdc) e l’ingresso del nuovo sussidio ADI con decorrenza dal 2024, molte famiglie perderanno il beneficio economico.
Per permettere alle famiglie di ricevere un aiuto, la Regione sta valutando l’introduzione di un nuovo beneficio economico.
In altre parole, in Campania si prevede l’ingresso di una nuova Misura Integrativa Regionale (Mir), un meccanismo finalizzato a contrastare l’aumento dell’inflazione, i rincari e l’erosione degli stipendi.
Questo strumento mira a spalleggiare i napoletani supportandoli nelle loro esigenze quotidiane. In altre parole, il Presidente della Regione Campania risponde all’emergenza sociale avviando un nuovo ammortizzatore sociale regionale.
In Campania come dovrebbe funzionare il nuovo Reddito di cittadinanza?
La Regione Campania ha registrato circa 626.924 beneficiari (11,15%) che hanno richiesto l’accesso al Reddito di cittadinanza.
Di recente, la Regione ha disposto l’istituzione di diversi interventi mirati a sostenere le famiglie bisognose che sono escluse dal sussidio di Stato o altra forma di sostegno al reddito.
Misure che sono parte del Piano per la lotta alle Povertà 2021-23 e del Piano Sociale 2022-2024.
La nuova Misura integrativa regionale (M.I.R.), sarà inserita nella vita dei cittadini dal 1° ottobre 2023, con l’obbiettivo di prevenire le conseguenze sociali ed economiche. Come si legge da Investireoggi.it, entro il 15 settembre 2023 verrà determinato anche il numero dei beneficiari del sussidio che potranno beneficiare di questa misura.
Infine, il M.I.R. diventa uno strumento per potenziare l’integrazione tra il Piano Regionale e il Piano sociale Regionale. Oltre a rafforzare la rete dei servizi di pubblica utilità, in cui occupare i cittadini esclusi dal Reddito di cittadinanza e non soddisfano i requisiti per l’Assegno di inclusione.
Intanto, alcune famiglie continueranno a percepire il sussidio fino al mese di agosto, mentre altre riceveranno l’accredito fino al 31 dicembre 2023.
A partire dal 1° gennaio 2024, verrà messo a regime il nuovo Assegno di inclusione e lo strumento di attivazione. Misure che permetteranno un sostegno limitato per i fruitori con un’età compresa tra 18 e 59 anni, a condizioni che si rispettino i requisiti normativi.
Per quanto riguarda l’ADI, invece, sarà destinato alle famiglie composte da minori, disabili od over 60 che soddisfano i requisiti.