Tra i principali protagonisti della Coppa Italia, con l’atto conclusivo che andrà in scena questa sera allo stadio Olimpico di Roma, ci sono due chiavi, due cuori pulsanti del centrocampo delle finaliste. L’Inter e la Fiorentina arrivano all’ultimo appuntamento della competizione con la consapevolezza che gran parte del match sarà deciso a centrocampo, luogo nevralgico della manovra. Simone Inzaghi da una parte e Vincenzo Italiano dall’altra potranno contare su due sovrani del centrocampo, simili nelle idee ma diversi per gioco: Nicolò Barella per la sponda nerazzurra e Giacomo – Jack – Bonaventura con la maglia del giglio viola.
Per Nicolò Barella si tratta di un’altra finale con la maglia nerazzurra, una casacca che ormai da tempo lo vede protagonista. Con la maglia dell’Inter il ragazzo di Pirri ha conquistato uno scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. In ottica futura, davanti ai suoi occhi, si prospettano due finali: da una parte abbiamo quella di stasera, mentre dall’altra quella bramata da ogni bambino. Istanbul è un obiettivo per Barella, che ora si concentra sul portare a casa il secondo trofeo stagionale in ottica “tripletino”: Supercoppa, Coppa Italia e Champions League.
Anche Giacomo Bonaventura, davanti ai suoi occhi, ha due finali da giocare. Il focus, come confermato da Cristiano Biraghi e da Vincenzo Italiano nella giornata di ieri, è a questa sera, ma è inevitabile che gli occhi e i sogni della Fiorentina siano tutti indirizzati a Praga. Contro il West Ham la Viola si giocherà la Conference League, in una finale che potrebbe regalare alla Fiesole un trofeo internazionale che manca da troppo tempo. Dopo la finale del 2014 contro il Napoli stasera, per il popolo fiorentino, è arrivata l’ora del riscatto.
I protagonisti di Coppa Italia: differenze e affinità
A livello di affinità tra i due protagonisti c’è sicuramente la capacità di inserimento e il senso di leadership che sia Barella sia Bonaventura sono capaci di dare al reparto e all’intera rosa. Il centrocampista dell’Inter si è affermato come leader tattico e carismatico, migliorando sotto la gestione di Simone Inzaghi. Lo stesso si può dire per Bonaventura, che a Firenze ha portato l’esperienza e la capacità di abnegazione. Dopo alcuni infortuni il centrocampista viola non ha mai mollato, riprendendosi il centrocampo a suon di recuperi, passaggi e ripartenze palla a terra.
Anche se sembrano essere complementari, tuttavia, permangono alcune differenze per il tipo di gioco nella fase di non possesso. Barella, rispetto a Bonaventura, aggredisce molto di più l’avversario, attuando un pressing a tratti asfissiante. Per Bonaventura c’è molto di più il gioco da fermo e la capacità di creare spazi ai compagni. La battaglia tra i due, a tutti gli effetti, si gioca sulla capacità di entrambi di sapersi inserire bene in area di rigore. Entrambi, nelle probabili formazioni, ci saranno. Resta da capire se questo fattore, in serate come queste, potrà essere dirimente per l’uno o per l’altro.