Si è svolta oggi l’udienza di Papa Francesco presso la Basilica di San Pietro, dove il Pontefice è giunto a bordo della sua auto salutando la folla di fedeli presenti. L’udienza di Bergoglio si incentra sulla figura del martire corano Sant’Andrea Kim Tae-gon, il quale fu anche il primo a rivestire il ruolo di sacerdote in Corea.
Tra i temi affrontati anche la celebrazione della giornata mondiale della preghiera per la Chiesa Cattolica in Cina. Papa Francesco ha colto l’occasione per esprimere vicinanza agli abitanti della Cina, affermando di condividere le loro gioie e le loro paure. Il Pontefice si è poi rivolto «a tutti coloro che soffrono, pastori e fedeli», augurandosi che la Chiesa possa essere per loro fonte di consolazione.
Infine e immancabilmente, il pensiero di Bergoglio si è rivolto all’Ucraina: «Soffrono tanto lì, non dimentichiamolo!» ha ribadito il Papa.
Papa Francesco ricorda Sant’Andrea Kim Tae-gon
Ricordare la figura di Kim The-gon significa anche parlare di zelo apostolico e di impegno verso la causa della Chiesa Cattolica. Il primo sacerdote coreano ha infatti dovuto rischiare la propria vita per far entrare segretamente dei missionari stranieri nel paese, dal momento che all’epoca era vietato ogni contatto con l’estero.
Proprio dall’esempio di Sant’Andrea, Papa Francesco deduce un insegnamento valido per tutti i fedeli: bisogna avere il coraggio di rialzarsi quando si cade, sia nelle difficoltà fisiche, sia nel peccato. Così il Pontefice ricostruisce la storia di Kim Tae-gon:
Quando era ancora seminarista Sant’Andrea doveva trovare un modo per accogliere segretamente i sacerdoti missionari provenienti dall’estero. Questo non era un compito facile, poiché il regime dell’epoca vietava rigorosamente a tutti gli stranieri di entrare nel territorio. Una volta egli camminò sotto la neve, senza mangiare, talmente a lungo che cadde a terra sfinito, rischiando di perdere i sensi e di rimanere lì congelato. A quel punto, all’improvviso sentì una voce: ‘Alzati, cammina!’
E lui, in un atto di fede e di coraggio, camminò. L’altro esempio di forza anche a discapito dell’errore e delle difficoltà apportato dal Papa è quello di San Pietro, il quale ebbe la virtù di ammettere il suo peccato e di proseguire sulla via retta:
Pensate a San Pietro, che grande peccato ha fatto quello! Ma ha avuto forza dalla misericordia di Dio e si è rialzato. Lui era caduto fisicamente, ma ha avuto la forza di andare, andare, andare, per portare il messaggio avanti
Dunque, il messaggio è stato ribadito in chiave evangelizzatrice, parlando di un’evangelizzazione che si declina nell’impegno di tutta la comunità cristiana:
Per quanto la situazione possa essere difficile, anzi a volte sembri non lasciare spazio al messaggio evangelico, non dobbiamo demordere e non dobbiamo rinunciare a portare avanti ciò che è essenziale nella nostra vita cristiana, ossia l’evangelizzazione.
Udienza di Papa Francesco: la vicinanza a Cina e Ucraina
Come suo solito, il Papa ha proseguito il suo intervento rivolgendosi specificatamente ai fratelli e sorelle stranieri. In particolare, oggi il Pontefice ha espresso la sua vicinanza ai cattolici cinesi, che il 24 maggio festeggiano la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cattolica.
In questa circostanza desidero assicurare il ricordo ed esprimere la mia vicinanza ai nostri fratelli e sorelle in Cina, condividendo le loro gioie e loro speranze. Invito tutti a elevare preghiere a Dio, perché la buona novella di Cristo crocifisso e risorto possa essere annunciata nella sua pienezza, bellezza e libertà, portando frutti per il bene Chiesa cattolica e di tutta la società cinese.
Il Papa ha inoltre rivolto il suo pensiero a coloro che soffrono in Ucraina, dove non sembrano esserci ancora spiragli di pace. Bergoglio ha lanciato un appello a tutta la comunità cristiana affinché preghi per il popolo di Kiev:
La tristezza che a tutti ci viene per la martoriata Ucraina. Si soffre tanto lì, non dimentichiamolo! Preghiamo Santa Maria Ausiliatrice, che sia vicina al popolo ucraino!