L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna di recente ha causato distruzioni e ha messo in evidenza la necessità di affrontare i rischi idrogeologici nella regione.

In questo articolo, esploreremo le cause dell’alluvione secondo gli esperti e analizzeremo gli effetti del cambiamento climatico e del malgoverno del territorio.

Cicloni mediterranei e l’eccezionalità dell’alluvione in Emilia-Romagna

Il meteorologo Edoardo Ferrara di 3bmeteo ha sottolineato che l’alluvione in Emilia-Romagna è stata causata da un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio.

Questo ciclone si è originato sulle coste del Nord Africa e si è spostato verso l’Italia.

Ha generato forti piogge e ha raggiunto l’Emilia-Romagna, dove le precipitazioni sono state esasperate dall’effetto “stau”,

ovvero le correnti di grecale che si scontrano con il contrafforte appenninico, scaricando ingenti quantità di pioggia nelle stesse zone.

Le correnti di vapore tropicali hanno alimentato il ciclone, portando aria molto umida dalle latitudini tropicali verso la Penisola italiana.

Questi flussi di vapore forniscono energia ai cicloni e alle perturbazioni, aumentando la quantità di pioggia.

Gli effetti del cambiamento climatico, che comporta un aumento del vapore nell’atmosfera, possono contribuire a eventi meteorologici estremi come l’alluvione in Emilia-Romagna.

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La pioggia eccezionale e i suoi effetti

Durante l’alluvione, sono stati registrati accumuli di pioggia eccezionali.

In sole 36 ore, sono caduti oltre 120mm di pioggia nella pianura romagnola, più del doppio di quello che normalmente cade nell’intero mese di maggio.

Nelle zone dell’Appennino, sono stati registrati picchi di oltre 200mm, che corrispondono alla pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo.

L’eccezionalità di queste piogge ha causato allagamenti, frane e smottamenti.

Le infrastrutture e i sistemi di drenaggio non erano in grado di gestire una tale quantità di acqua, portando a vastissimi allagamenti in molti comuni dell’Emilia-Romagna.

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Rischi idrogeologici e malgoverno del territorio

L’Emilia-Romagna è una regione ad altissimo rischio idrogeologico.

Quasi la metà del territorio emiliano-romagnolo è classificato come a rischio idrogeologico, con la presenza di fiumi, torrenti e bacini idrografici che possono facilmente esondare durante eventi meteorologici estremi.

Tuttavia, il malgoverno del territorio e la mancanza di adeguate politiche di gestione del rischio hanno contribuito all’aggravarsi della situazione.

Tra le principali cause del malgoverno del territorio si annoverano l’abusivismo edilizio, l’occupazione delle zone alluvionali, la mancata manutenzione dei corsi d’acqua e la perdita di territorio agricolo e boschivo a causa dell’urbanizzazione e dell’espansione delle attività industriali.

La mancanza di una corretta pianificazione territoriale e di una gestione oculata delle risorse idriche ha comportato un aumento della vulnerabilità del territorio agli eventi climatici estremi, come l’alluvione che abbiamo recentemente sperimentato.

Questo malgoverno ha anche compromesso la capacità di adattamento e di mitigazione del rischio, rendendo la regione più suscettibile a futuri disastri naturali.

Effetti ambientali e conseguenze a lungo termine

L’alluvione in Emilia-Romagna ha avuto gravi conseguenze ambientali.

Gli allagamenti hanno causato danni agli ecosistemi fluviali e costieri, compromettendo la biodiversità e l’equilibrio degli habitat naturali.

Inoltre, le acque di piena possono trasportare inquinanti provenienti da zone industriali o agricole,

contribuendo all’inquinamento delle risorse idriche.

Le frane e gli smottamenti hanno causato erosione del suolo, perdita di terreni agricoli e boschivi e il blocco dei corsi d’acqua,

ostacolando il flusso naturale delle acque e aumentando il rischio di futuri eventi di alluvione.

A lungo termine, è necessario affrontare queste problematiche in modo strategico e sostenibile.

Sono necessarie politiche di pianificazione territoriale e di gestione del rischio idrogeologico più efficaci,

che prevedano la protezione delle zone vulnerabili, la promozione della conservazione degli ecosistemi naturali e la riduzione dell’impatto antropico sul territorio.

Inoltre, è fondamentale investire nella prevenzione, nella manutenzione delle infrastrutture idrauliche e nel potenziamento dei sistemi di allerta precoce per affrontare gli eventi meteorologici estremi in modo tempestivo ed efficiente.

Solo attraverso una gestione responsabile del territorio e un impegno congiunto delle autorità, degli esperti e della comunità,

sarà possibile ridurre i rischi ambientali e mitigare gli effetti negativi di futuri eventi alluvionali nella regione dell’Emilia-Romagna.