Una “autobiografia” di Arte, personificata come se fosse una donna con 40 mila anni di storia, è il nuovo libro di Carlo Vanoni, storico dell’arte e divulgatore. “Ho immaginato che fosse lei, l’Arte, a parlare della sua lunga vita di 40 mila anni circa” ha detto Vanoni intervenuto a Stato dell’Arte, condotto da Cesare Biasini Selvaggi su Cusano Italia Tv. “Si chiama Io sono il cambiamento” spiega il divulgatore, “perché la storia dell’arte non è solo quella della bellezza, ma anche quella del cambiamento”. Il libro parte dal Duecento perché, spiega Vanoni, “si parte con Giotto che è l’inizio dell’arte occidentale. Giotto pone un problema legato allo spazio, non viene in mente di associarlo a Lucio Fontana per esempio ma invece entrambi ragionano sullo spazio. Giotto lo costruisce, Fontana lo taglia e ci porta oltre lo spazio. La storia dell’arte è come una serie televisiva, se perdi un passaggio fai fatica a capire quello che viene dopo. Una serie che non annoia mai e che dura da 40 mila anni“.
Arte e la sua “autobiografia”, Vanoni: “La perfezione può essere pericolosa”
Arte, l’autobiografia di Vanoni tratta anche il tema della perfezione: “La perfezione può essere pericolosa. La bellezza ha a che fare con la costruzione, mai associata alla distruzione, ma cos’è la bellezza? C’è una bellezza che va oltre, che viene dal pensiero, penso ad esempio a Picasso. Non solo nell’arte, ma anche nel campo dell’estetica umana. Quando vado nelle scuole mostro Mastroianni nessuno mi dice che è bello, ma all’epoca era un’icona“. Il libro è anche l’occasione per riflettere sul ruolo che l’arte ha avuto nella storia del pensiero umano perché, dice Vanoni, “è anche la storia della filosofia a colori, l’arte è pensiero. Non si può considerare solo come bellezza, Arte è la donna più bella di tutte ma nel libro è arrabbiata perché viene considerata solo per la sua estetica“.
Cattelan, Leonardo e Michelangelo. Che nesso c’è?
Nel libro “Io sono il cambiamento” di Carlo Vanoni le associazioni tra artisti storicamente e apparentemente distanti. come Cattelan, Leonardo e Michelangelo. Il divulgatore spiega così il nesso tra di loro: “Si prenda per esempio l’opera che è nota come il Dito Medio Alzato di Cattelan, che nesso c’è con gli altri? Ogni epoca ha la propria arte, è interessante notare che l’opera di Cattelan sia davanti alla Borsa di Milano. E’ un palazzo del Ventennio fascista, senza le dita mozzate sembra il saluto fascista, ma le dita cambiano tutto. Si trova lì perché la nostra epoca ha messo l’accento sull’economia, il Rinascimento metteva l’arte al centro e di conseguenza una delle sculture più iconiche è il David di Michelangelo”.