La finale di Coppa Italia in programma domani, ma anche quella di Conference League il 7 giugno prossimo. Questo termine di stagione ha come protagonista anche la Fiorentina. E domani arriva il primo step per i viola che all’Olimpico sfideranno l’Inter. Cristiano Biraghi, nella conferenza di vigilia, non si dice troppo sorpreso dal cammino della sua squadra. “Io ero praticamente certo che avremmo vissuto una stagione così”. Il capitano della Fiorentina partiva da subito da alcune certezze. “Questo è un gruppo fantastico e remiamo tutti nella stessa direzione, una delle nostre armi è il fatto di essere rimasti sempre compatti”.
Per domani sera intanto la squadra è chiamata ad una grande prova. “L’Inter è in finale di Champions League – dice Biraghi – ed ha giocatori fortissimi. Giustamente sono i favoriti. Secondo me è la squadra che, con rosa al completo, è la più forte d’Italia. Ma se siamo arrivati qua anche noi meritiamo attenzioni. Andremo in campo senza avere rimpianti. Daremo il massimo, sono sicuro. Poi non so se vinceremo, ma alla fine della partita non dovremo avere niente da recriminarci”. Un moto d’orgoglio del capitano della Viola, quando parla del cammino della squadra, che da sempre ha sentito dentro di se che il gruppo diretto da Italiano avrebbe detto la sua in quest’annata. Anche nei momenti difficili. “Ho sempre pensato anche quando facevamo fatica, che avremmo potuto dire la nostra. E l’avevo ribadito e confermato subito dopo la sconfitta di Istanbul (3-0). In quell’occasione, avevo detto che dovevamo rimanere uniti e seguire il mister, solo così potevamo uscire da quel momento. Ne sono sempre stato convinto e sapevo che la strada giusta era quella. Perché durante le partite, creavamo tanto e subivamo gol, ma c’è sempre stato gioco e determinazione di proporre calcio offensivo. Dovevamo crederci perché era solo questione di tempo e dell’arrivo di qualche compagno nuovo, oltre ad un pizzico di fortuna. Ero convinto che avremmo fatto una stagione importante”.
Coppa Italia, Biraghi parla della finale “Firenze in festa? Non voglio immaginarla ma vederla”
E adesso la sua squadra ha una doppia possibilità di portare a casa un trofeo per vedere Firenze in festa. “Come la immagino? Non so se non voglio immaginarlo perché mi piacerebbe di più vederlo davvero – continua Biraghi – ieri nell’allenamento a porte aperte o anche nelle trasferte in Europa abbiamo sentito sempre il sostegno dei tifosi, l’entusiasmo che si respira appena apri la porta di casa. Siamo qua, siamo pronti: la squadra sente cosa c’è a Firenze e conosce l’importanza di questa finale per le persone di Firenze che non sono abituate a vincere tutti gli anni. Vincere in una città così passionale penso possa essere una cosa straordinaria”. E poi: “Il tifoso fiorentino è particolare e va capito. Sono persone che per la squadra mettono da parte anche la vita. Una cosa molto importante che hanno capito anche i nuovi arrivati. Il fatto di aver respirato questa realtà ha creato qualcosa di speciale, sia in campo sia per l’atteggiamento e di spirito. Domani vogliamo portare Firenze dentro il campo, questo ci darà una spinta in più”. Tornando sul concetto della poca abitudine da parte della Fiorentina alla vittoria, potrebbe essere un peso psicologico sulla squadra? “Per molti è la prima finale da giocare – risponde Biraghi – ma non vedo apprensione o preoccupazione. Vedo tanta voglia di giocare la partita, poi domani, appena comincerà, tutte le emozioni si lasceranno un po’ andare”. La Fiorentina oggi è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Mattarella. “È stato molto emozionante è un onore incontrarlo”. Come è una grande emozione portare la fascia di Davide Astori in due finali con la maglia della Fiorentina. “Portare la fascia a Firenze – conferma l’attuale capitano della squadra viola – non è come portarla da altre parti: è un orgoglio. È importante portare avanti l’ideale di Davide, l’obiettivo era riportare la Fiorentina ai livelli di un tempo”.