Si chiama XBB ed è la variante del Covid che sta allarmando il Paese del Dragone. La Cina si prepara ad affrontare una nuova ondata di virus, che raggiungerà il suo picco a fine giugno, con 65 milioni di casi a settimana, secondo le previsioni. Ad affermarlo è Zhong Nanshan, considerato il massimo esperto di malattie respiratorie nel Paese e citato dal Global Times, il tabloid in lingua inglese del Quotidiano del Popolo. Si prevede l’immissione sul mercato di due nuovi vaccini per affrontare la variante e la creazione di altri tre o quattro.
Ma quanto dobbiamo preoccuparci, in Italia, della variante XBB?
Dopo gli allarmi di questi giorni provenienti dalla Cina, TAG24 ha intervistato in esclusiva il professor Matteo Bassetti che ha spiegato meglio cosa ne pensa della variante in questione e quali potrebbero essere le ripercussioni nel nostro Paese.
Variante XBB, Bassetti: “Dobbiamo tranquillizzare la gente: è un problema cinese, non italiano”
Riguardo alla variante che viene dalla Cina, la XBB, cosa sa a riguardo?
“Non è una nuova variante: già la conosciamo. Il calcolo è su un modello matematico e bisogna fare molta attenzione ai modelli matematici, ne abbiamo visti tanti e in passato non hanno portato da nessuna parte. Io francamente a questa previsione non ci credo tantissimo, parlare di 60 milioni di casi alla settimana è una previsione che loro fanno relativamente alla Cina, dopodiché noi dobbiamo guardare alla nostra situazione. Riguardo alla situazione cinese, lo abbiamo visto, dallo Zero-Covid sono passati ad aprire tutto e hanno avuto milioni di casi, anche perché la popolazione più fragile non era vaccinata e noi non sappiamo granché di quanti danni abbia fatto il Covid in Cina. I numeri sono quelli che loro ci hanno dato. Oggi vedere che a distanza di 6 mesi si alzano dicendo che avranno 65 milioni di casi alla settimana mi pare una boutade. Ci può stare col fatto che i cinesi non hanno fatto grandi vaccinazioni e quindi l’immunità naturale li ha portati ad essere più scoperti, ma noi dobbiamo guardare la situazione italiana che non desta alcun tipo di preoccupazione oggi. Questa variante da noi già circola e abbiamo una popolazione altamente vaccinata e protetta dalle infezioni naturali che ci sono state. Io della variante XBB mi preoccupo molto poco, secondo me dobbiamo cercare di tranquillizzare la gente. Non credo che questa boutade cinese ci creerà problemi”
Quindi è una variante che già circola?
“XBB già la conosciamo, non è nuova. Ogni Paese ha le sue caratteristiche e il suo modo di reagire ai vari problemi. Non è una variante pericolosa, l’abbiamo già vista e non ha portato ad un aumento dei casi gravi. Un conto è dire che avremo 10-20-30 milioni di casi di raffreddore, un conto è dire che ne avremo di polmonite o che portano all’ospedalizzazione. Quello che dobbiamo dire è che XBB essendo una sotto variante di Omicron non creerà dei problemi. Noi ormai dall’emergenza siamo fuori, è giusto che la Cina si occupi dei propri problemi come noi ci occupiamo dei nostri”
Variante XBB, Bassetti: “Noi siamo pronti. Non mi fa paura. Mi fido poco di un modello di previsione cinese”
Possiamo dire di essere pronti, quindi?
“Noi siamo certamente pronti. Abbiamo una popolazione altamente vaccinata e protetta anche da chi ha fatto la malattia in maniera naturale. Abbiamo continuato a stimolare il nostro sistema immunitario e c’è ancora circolazione di virus per cui c’è ancora modo di stimolarlo. Siamo in una fase endemica per cui a noi non deve preoccupare. Osserveremo quello che succederà in Cina e vedremo se questa previsione che è fatta per il mese di giugno sarà vera. Io sono sempre molto scettico sui modelli matematici perché sono gli stessi che avevano detto che nel 2021, quando si è deciso di aprire l’Italia, avremo avuto milioni di pazienti in terapia intensiva e non li abbiamo avuti. Quindi voglio dire, attenzione perché qui ci stanno dicendo che, forse, probabilmente, potrebbero esserci 65 milioni di casi a settimana. È una previsione, non è un dato reale. Io sulle previsioni sono sempre molto scettico, specie su quelle basate su modelli matematici. È evidentemente un problema cinese. La Cina è un Paese che ha una situazione molto diversa rispetto alla nostra sia dal punto di vista del sistema sanitario sia per quanto riguarda la protezione della popolazione. A loro probabilmente fa paura, a me, personalmente la variante XBB, sapendo come è organizzato il sistema italiano, non mi fa paura”
Nonostante si tratti di un modello matematico, quanto le proiezioni cinesi possono essere considerate realmente attendibili?
“Questo è un altro passaggio: non dimentichiamoci che stiamo parlando dello stesso Paese che quando si è trovato davanti a Sars-Cov-2 non mi pare che i modelli li abbia ben utilizzati. Adesso loro si mettono a dire – quando tutto il mondo è uscito dall’emergenza – che potranno avere 65 milioni di casi: mi sembra un’affermazione quantomeno anacronistica. La fiducia che il mondo ha nel sistema cinese non mi pare sia così elevata. Io personalmente mi fido poco di un modello di previsione cinese. Già mi fido poco di un modello matematico generale, poi un modello matematico cinese… Se si parla di 65 milioni di casi tra 20-30 giorni mi chiedo su che base abbiano fatto il calcolo. Sicuramente la variante Omicron è molto contagiosa, questo lo sappiamo. Ma secondo me siamo di fronte a previsioni che non devono farci paura. Se ci saranno questi casi vedremo e capiremo cosa fare. Ma oggi, a due settimane dalla fine dell’emergenza, mi pare una battuta spiritosa. Penso che XBB non è e non sarà un problema per il nostro Paese”
È presto per dire se sia o meno una variante di Omicron più pericolosa?
“Tutte le varianti di Omicron che abbiamo visto non hanno dato maggiore patogenicità rispetto alle varianti precedenti. XBB è nell’ambito di Omicron, ne abbiamo viste e sta circolando anche in Italia: non ha dato alcun tipo di problema, non vedo perché dobbiamo preoccuparci”
È sempre troppo presto per dire se ci sarà bisogno di un nuovo vaccino?
“Questo lo vedremo, intanto il nostro vaccino copre tutte le varianti Omicron, almeno nelle forme gravi. Vediamo quel che sarà. In questo momento parlare di un modello matematico in un Paese che a me dà poco affidamento significa finire per perdere la fiducia da parte della gente”