Cina G7 Hiroshima. “Quello di cui ha bisogno il mondo è di liberarsi delle ideologie e dei circoli ristretti”. Arriva da Pechino, per bocca del portavoce del ministero degli Esteri, il monito ai Potenti della Terra, che si sono riuniti a Hiroshima, in Giappone, lo scorso fine settimana. La Cina non era presente fisicamente, ma si è parlato molto del gigante asiatico durante le riunioni dei leader dei paesi Occidentali. Sul tavolo del Summit, cui ha preso parte anche il presidente ucraino Zelensky, c’è stata la guerra, la questione degli aiuti militari a Kiev e i possibili scenari di pace. C’è stato poi spazio anche per le relazioni diplomatiche e la crescente influenza cinese, che da mesi spinge per accreditarsi come interlocutore serio e affidabile sull’arena internazionale.
Cina, resta alta la tensione su Taiwan
Cina G7 Hiroshima. Il focus al G7 è stato posto sulle tensioni dovute alla crisi di Taiwan, l’isola in auto governo da ormai 70 anni, che la Cina considera invece parte del suo territorio. All’inizio di aprile Pechino annunciava che avrebbe condotto test a fuoco vivo intorno a Taiwan e nei giorni successivi diversi aerei da combattimento e navi da guerra avevano simulato bombardamenti mirati, nell’ambito di un’operazione che aveva l’obiettivo di provare un “accerchiamento totale” del territorio, che gli Stati Uniti considerano però uno stretto alleato. La tensione nell’area non si è mai allentata.
Cina, il comunicato dei leader del G7: “Preoccupati per la situazione nel Mar cinese meridionale”
Al termine del G7 i leader da Hiroshima hanno diffuso un comunicato in cui si legge una “seria preoccupazione per la situazione del mar cinese meridionale” e per questo la volontà di opporsi fermamente “a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione”. Non difficile leggere un avvertimento diretto a Pechino, che infatti in poco tempo ha risposto accusando i Potenti di impedire la pace internazionale e minare la stabilità regionale. Non solo, il ministero degli Esteri cinese ha anche convocato l’ambasciatore giapponese Hideo Tarumi per riferire quanto accaduto durante il Summit e protestare contro “attività e dichiarazioni congiunte tese ad ingiuriare e attaccare la Cina”. Una Cina che ha esortato anche il G7 a “smettere di interferire grossolanamente negli affari interni degli altri Paesi”. Una formula che in altre parole, sembra indicare: Taiwan è un affare interno, non interferite.