Evan Gershkovich resterà in carcere almeno fino al prossimo 31 agosto, ma chi è il giornalista del Wall Street Journal? Accusato di spionaggio ed incarcerato in Russia, il 31enne, nonostante sia nato e cresciuto negli Stati Uniti, ha origini russe. Nonostante questo, però, lo stato sovietico lo accusa di essere una spia.

Evan Gershkovic, chi è il giornalista recluso in Russia

Figlio di esuli ebrei, fuggiti dall’Unione Sovietica e stabilitisi nel New Jersey, Evan Gershkovic è stato da sempre innamorato della Russia. Si trovava a Mosca da cinque anni e mezzo proprio per conto del Wall Street Journal, ma nel tempo libero amava discutere di musica, politica e delle notizie del giorno in generale. Negli anni ha coperto vari argomenti, come ad esempio, nel 2021, gli incendi boschivi che devastarono la remota regione siberiana della Yakutia. Ma anche la questione legata agli studenti di medicina che, nel primo periodo del Covid, erano stati arruolati dopo poche settimane di tirocinio per curare la mare di pazienti ricoverati.

Gershkovich è stato affascinato dalla Russia fin dall’infanzia, sentendo i racconti della madre e della nonna di come riuscirono a fuggire dall’Unione Sovietica, prima di essere deportati in Siberia. Stessa sorte che toccò al padre, fuggito negli Stati Uniti e stabilitosi a Detroit, dove i genitori si conobbero. Durante il liceo Gershkovich era un ottimo studente, appassionato di calcio a tal punto da diventare il capitano della squadra.

Gli inizi della sua carriera

Dopo essersi laureato a New York, iniziò a lavorare come cuoco per pagare i debiti universitari. Nel 2016 fu assunto dal New York Times come ricercatore, dove un dipendente del quotidiano gli chiese perché non usasse le sue conoscenze russe per raccontare uno dei paesi più difficili del mondo. Dopo aver esitato si lanciò, venendo assunto dal Moscow Times, un giornale in lingua inglese che, sebbene in difficoltà, era stato a lungo un terreno di formazione per corrispondenti dalla Russia di alto profilo.

Nel corso degli anni la sua carriera decollò grazie alle sue inchieste fuori dal comune, come quella legata ai problemi ambientali e alla scomparsa dei salmoni dal fiume Amur, venendo assunto dall’Agence France-Presse. Nel gennaio 2022 venne assunto dal Wall Street Journal e dopo un mese la Russia invase l’Ucraina. Immediatamente Gershkovich andò al confine tra Bielorussia ed Ucraina, diventando l’unico reporter americano a vedere i primi feriti dell’esercito russo che venivano riportati a casa. Un “compito” che sapeva gli sarebbe potuto costare caro, a tal punto che a luglio dello scorso anno scrisse su Twitter:

“Scrivere articoli sulla Russia ora significa anche vedere persone che conosci essere rinchiuse in prigione per anni”.