Il Giro d’Italia incorona Joao Almeida che sul Monte Bondone conquista una tappa della corsa rosa per la prima volta nella sua carriera. Un’emozione immensa che arriva anche in maniera inaspettata dal momento che il ciclista portoghese è riconosciuto per le sue abilità da cronoman e non per quelle da scalatore.

Al contrario, la sua fuga di oggi ha mostrato una forma fisica perfetta che ha messo in difficoltà tutti i big in gara, ad eccezione di Geraint Thomas che è rimasto attaccato al portoghese per buona parte della tappa, prima di “accontentarsi” della Maglia Rosa. Dal punto di vista sportivo, la gara del Monte Bondone è stata senza dubbio tra le più belle ed ha regalato una serie di scatti e controscatti interessantissimi.

Ha sorpreso invece il cedimento di Primoz Roglic, tra i più attesi oggi, e che invece ha mollato sul finale lasciando la volata ad Almeida e Thomas. Al termine della sua prova, il corridore del UAE Team Emirates ha raccontato:

La prima vittoria al Giro è sempre speciale, un sogno che si avvera e spero che non sia l’ultima. Oggi mi sentivo molto bene, la squadra oggi è stata straordinaria. Nel finale ho voluto provarci, poi è arrivato Thomas alle mie spalle con cui ho collaborato per mettere più margine possibile su Roglic. Un corridore che ho sempre rispettato, lo guardavo sempre quando ero juniores

Giro d’Italia, Almeida dopo la vittoria sul Monte Bondone: “Ho cercato di alzare il livello”

Nella seconda parte dell’intevista post-gara, Joao Almeida si è poi soffermato sul lavoro svolto per essere performante anche in salita. Parlando della sua tappa di oggi e delle aspettative finali sul Giro d’Italia, il corridore portoghese ha affermato:

Ho cercato di alzare il livello in tutto quello che potevo negli ultimi 18 mesi per cercare di essere la versione migliore di me stesso. Se dovesse bastare, andrebbe bene. Altrimenti, mi andrebbe bene comunque. Se il podio mi basta? Potrei essere contento. Ma se poi sono sul primo gradino, tanto meglio

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