Interessi passivi mutuo: nel modello 730/2023 è possibile portare in detrazione gli interessi passivi corrisposti per i mutui accesi per l’acquisto dell’abitazione principale. È possibile ottenere uno sconto sulle tasse detraendo gli interessi passivi, ma solo rispettando alcuni requisiti e alcune condizioni. Tuttavia, le detrazioni non spettano solo in caso di acquisto dell’abitazione principale, ma anche, per esempio, per le ristrutturazioni.
Nel testo andremo a soffermarci sui requisiti e sulle condizioni per accedere alla detrazione e sulle istruzioni operative per la corretta compilazione del modello 730, spiegando come indiare la spesa sostenuta e detrarre gli interessi del mutuo.
Interessi passivi mutuo, ecco come funziona la detrazione nel 730
Rispettando alcuni requisiti e condizioni è possibile accedere ad una detrazione sugli interessi passivi del mutuo. Prima di tutto, per poter ottenere lo sconto, è fondamentale che l’immobile sia adibito a prima casa. Si possono portare in detrazione gli interessi solo quando il mutuo è stato acceso per l’acquisto di un immobile nel quale si andrà a abitare stabilmente.
La detrazione spettante è pari al 19% e i dati per beneficiarne devono essere inseriti nel rigo E7 della sezione I del Modello 730/2023. Naturalmente, devono essere indicati gli interessi passivi corrisposti durante l’anno d’imposta precedente, ovvero il 2022.
Chi può beneficiare della detrazione Irpef? La detrazione è riconosciuta, nel rispetto di condizioni e requisiti, al contribuente che ha acquistato oppure è l’intestatario del contratto di mutuo, anche nel caso in cui l’immobile sia l’abitazione principale di un suo familiare, parente entro il terzo grado e affini entro il secondo grado.
Requisiti e condizioni per accedere alla detrazione
Per poter beneficiare della detrazione, come abbiamo già detto, l’abitazione deve essere adibita a prima casa. Si possono detrarre gli interessi passivi nel limite massimo di 4000 euro, fruendo di un rimborso pari al 19% della spesa sostenuta.
Quali requisiti e condizioni rispettare? Il diritto spetta se l’immobile in oggetto sia adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. Ci sono alcune eccezioni, nel caso dei contratti di mutuo stipulati prima del 1° gennaio 2001. In questo caso la detrazione spetta a condizione che l’immobile venga adibito a prima casa entro sei mesi dall’acquisto. Inoltre, per i mutui stipulati nel 1993, la detrazione spetta a condizione che l’immobile sia stato adibito a prima casa entro l’8 giugno 1994.
Cosa accade nel caso dei mutui cointestati? In questo caso, il limite di 4000 euro deve intendersi complessivo per tutti gli intestatari del contratto. Pertanto, il limite individuale nel caso di due cointestatari è pari a 2000 euro ciascuno. Anche in questo caso c’è un’eccezione. Spetta il limite massimo di 4000 euro per ciascun intestatario, ma solo se l’immobile sia stato adibito ad abitazione principale entro l’8 dicembre del 1993.
Detrazione mutuo per altri immobili, ecco quando spetta
Come abbiamo detto, la detrazione spetta per gli immobili adibiti a prima casa. Tuttavia, in alcune specifiche circostanze è possibile beneficiare della detrazione Irpef anche per gli interessi passivi corrisposti, per esempio, per la stipula di contratti di mutuo per ristrutturare casa.
È utile, quindi, fare un breve riassunto di tutte le detrazioni previste, con i relativi limiti, per gli interessi sul mutuo nel modello 730/2023. Spetta la detrazione per:
- I mutui ipotecari per l’acquisto immobili adibiti a prima casa;
- I mutui ipotecari stipulati prima del 1993;
- I mutui contratti nel 1997 per interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici;
- I mutui ipotecari contratti dal 1998 per la costruzione o ristrutturazione di immobili adibiti ad abitazione principale;
- I prestiti e i muti agrari.
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