Non è una conferenza stampa ma un attacco frontale. Carlo Ancelotti difende Vinicius Junior e prosegue con dichiarazioni sempre più pesanti verso i tifosi che insultano con cori di discriminazione razziale. Non ha voluto rispondere alle domande sulla partita del Real Madrid concentrando tutte le attenzioni al caso mediatico e politico scoppiato dopo la partita dei Blancos a Valencia. Intanto l’attenzione sul caso è diventata mondiale con il Brasile che ha spento l’illuminazione del Cristo Redentore a Rio de Janeiro come segnale di solidarietà.

Ancelotti difende Vinicius

Carlo Ancelotti lascia i panni del tecnico mite e pacato per indossare quelli della persona furiosa. Non parla della sfida fra Real Madrid e Rayo Vallecano per concentrare l’intera conferenza rispondendo solo a domande sul tema razzismo e su Vinicius che difende di fronte agli attacchi sul suo essere provocatore.

Siamo tutti preoccupati. E penso sia giusto che si parli tanto di questo argomento. È una grande opportunità per migliorare le cose. Vinicius è triste e oggi non si è allenato perché aveva un piccolo fastidio al ginocchio. È espulso per domani, il che… aprirebbe un altro dibattito. Vedremo come sta e con questo valuteremo di dargli più o meno giorni di riposo. Se gli danno due giornate gli concedo una settimana di ferie, per essere pronto contro l’Athletic. E se ne salta una, giocherà a Siviglia.

È stata una vittima, lo è, di ciò che sta accadendo. A volte viene biasimato: provoca, l’atteggiamento… no. Parliamoci chiaro: lui è la vittima di tutto questo. Come i tifosi che si comportano in modo impeccabile. E a proposito, quando mi riferisco al Mestalla, non sono 46.000 persone, ma un gruppo che ha fatto molto male. Come a Maiorca, Valladolid… è un’usanza. Al di là del razzismo, sembra consuetudine insultare.

Quello che ha detto Xavi mi sembra esemplare : perché normalizziamo gli insulti nel calcio? Mi hanno accusato di non essere ‘carino’, ma ‘stupido’. E si può dire? È anche intollerabile. Deve finire. Dietro le panchine, in qualsiasi partita, ti chiamano ‘figlio di puttana’, ‘frocio’, ‘muoia tua madre’. Perché? Tutto questo è una grande opportunità per fermarlo. E voglio dire che la Spagna non è razzista, ma c’è il razzismo in Spagna. E questo deve cambiare. Negli ultimi anni Vini ha guadagnato importanza e questo lo ha reso un “nemico sportivo”. È qualcosa che può succedere. Ma che tutto questo derivi dal razzismo.

Va benissimo condannare, ma non basta. Voglio fatti. E non è stato ancora fatto nulla. Ci sono Paesi in cui non ti insultano, come l’Inghilterra. Lì l’hanno risolto molto tempo fa: quando hanno espulso gli inglesi dall’Europa per cinque anni. Hanno agito. E ci possono essere casi isolati di razzismo, ma nelle partite in Inghilterra non c’è la polizia. Controllate! Sembra che tu stia andando in guerra qui. Furgone davanti, furgone dietro, furgone di lato… ma cos’è questo?! Che cos’è?!

Il tecnico emiliano ritorna poi sui fatti del Mestalla di Valencia dello scorso fine settimana:

Penso che lo sia, sì. Perché il protocollo avrebbe dovuto essere applicato quando siamo arrivati ​​in autobus. È lì che sono iniziati gli insulti e sono accaduti i litigi che ‘provocava Vinicius’. Non sono casi isolati, come si è detto da tempo. Ha detto uno di Valencia, ‘caso isolato’. Chiedo scusa; non 46.000, ma nemmeno uno o due. Due ore prima stavano già insultando.

Non so se si tratta di qualcosa di manipolato o se si sono semplicemente dimenticati di mostrare le immagini precedenti. Ma è chiaro: Vinicius viene attaccato dal portiere e poi da Hugo Duro. E se ti attaccano, ti difendi. A proposito di lasciare il campo… Penso che fermare il gioco potrebbe essere una buona soluzione. Ma ripeto: questo è un momento importante per agire. Perché le istituzioni agiscano con forza

L’intervento di Florentino Perez

Ha preso la parola anche il presidente Florentino Perez durante la celebrazione del titolo di Eurolega vinto dalla squadra di basket dei Blancos:

Voglio annunciare che il Real Madrid non tollererà più episodi razzisti contro i nostri giocatori. Per fare questo il va modificata la struttura arbitrale in modo che la vittima del reato non possa essere ritenuta responsabile, come sta accadendo ora. La società in cui viviamo non merita gli incidenti che si sono ripetuti con il nostro giocatore. Lo sport è un punto di incontro, di valori. Abbiamo visto come uno strumento, il VAR, volesse aiutare a migliorare il calcio e si è visto al Mestalla che non ha funzionato bene. Non si può dare la colpa alla vittima per cosa è successo, Vinicius