Sta facendo discutere in Russia la morte del viceministro della Scienza Pyotr Kucherenko, 46 anni. Il politico era in buona salute fin quando lo scorso sabato, il 20 maggio, si era sentito male durante un volo diretto da Cuba alla Russia. Al suo rientro è stata data notizia del suo decesso, secondo quanto riportato dalla Cnn. Ancora da chiarire le cause della morte, anche se i familiari del viceministro parlano di arresto cardiaco.
Il ministero russo ha riportato l’accaduto in un comunicato, senza però mettere a tacere i dubbi.
Kucherenko si sentiva male mentre era su un aereo con una delegazione russa che tornava da un viaggio d’affari a Cuba. L’aereo è atterrato nella città di Mineralnye Vody, dove i medici hanno cercato di prestare assistenza.
Assistenza che si è rivelata vana, visto che, sempre secondo le autorità di Mosca, nessuno ha potuto fare nulla per salvare Kucherenko. Ad infittire ulteriormente il mistero ci ha pensato il reporter Roman Super. Si tratta di un giornalista e scrittore, fuggito dalla Russia poco dopo l’invasione dell’Ucraina. Su Telegram, ha dichiarato di aver parlato con Kucherenko “pochi giorni” prima della fuga. Il viceministro avrebbe rivelato di temere per la sua sicurezza, per via delle sue critiche nei confronti della guerra.
Russia, il portavoce del Cremlino sulla morte del viceministro Kucherenko: “Non sono a conoscenza delle cause”
Non si tratta certo della prima volta, dallo scoppio del conflitto, che una personalità di spicco delle stanze di Mosca viene ritrovata morta in circostanze misteriose. A chiarire le circostanze potrebbe essere l’autopsia, fissata per mercoledì 24 maggio. Intanto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov glissa sull’argomento e ai giornalisti dichiara di “non essere a conoscenza” della causa del decesso di Kucherenko.
Una vicenda a dir poco oscura, sulla quale il giornalista Roman Super prova a rivelare i dettagli in suo possesso. Il reporter ricorda la sua ultima conversazione con il politico, risalente a febbraio 2022. In quell’occasione, il ministro lo avrebbe esortato a “partire il prima possibile” per fuggire dalla Russia.
Kucherenko avrebbe confidato di prendere antidepressivi e tranquillanti e di dormire poco e male. Avrebbe persino definito “fascista” l’invasione dell’Ucraina.
Tutti sono presi in ostaggio, nessuno può dire niente, altrimenti veniamo subito schiacciati come insetti.