Le valute digitali sono in rapida evoluzione, con una varietà crescente di opzioni disponibili. Fra queste, le Central Bank Digital Currencies (CBDC) si stanno guadagnando una posizione di rilievo grazie alla loro promessa di una maggiore stabilità. Andiamo a scoprire le differenze tra le CBDC e le criptovalute, la loro possibile incursione nei mercati globali e i potenziali impatti economici.
Cosa sono le CBDC (Central Bank Digital Currencies)
Le Central Bank Digital Currencies sono le versioni digitali delle valute convenzionali, come il dollaro, l’euro o la sterlina. Queste monete digitali sono garantite e regolate dalle rispettive banche centrali di ciascun Paese. Il loro valore è quindi legato a quello della moneta fisica corrispondente, ed è proprio questo elemento che le rende più stabili rispetto alle criptovalute. Importanti istituzioni come la Banca d’Inghilterra e la Banca Centrale Europea stanno attivamente considerando l’emissione di CBDC, mentre Paesi come la Cina e le Bahamas che hanno già lanciato progetti pilota.
Le criptovalute, al contrario, sono monete digitali decentralizzate, il cui valore non è legato a nessuna autorità centrale. La loro natura democratica, sostenuta dal processo di mining, le rende resistenti alle frodi, ma non fornisce un grado di protezione agli investitori come le CBDC. Questo, insieme alla loro notevole volatilità e al grado di privacy nell’uso, ha contribuito a rendere le criptovalute un fenomeno di rilevanza globale come lo conosciamo oggi, con il Bitcoin che ha rivoluzionato l’intero settore finanziario dal suo debutto nel 2009.
CBDC vs criptovalute: differenze chiave
Come abbiamo accennato, la differenza principale fra le CBDC e le criptovalute risiede nella loro natura centralizzata o decentralizzata. Le CBDC, essendo emesse da una banca centrale, possono essere regolate e controllate da un’entità autoritativa, garantendo stabilità e affidabilità. Le criptovalute, d’altro canto, non possono essere controllate da una singola entità e si basano sulla fiducia e la partecipazione della comunità. Questa differenza fondamentale implica importanti questioni relative all’anonimato, alla privacy e alla sicurezza dei rispettivi asset.
Le CBDC sono criptovalute centralizzate più stabili?
Sebbene la stabilità sia uno degli attributi principali delle CBDC, ci sono ancora dubbi sulla loro effettiva convenienza rispetto alle criptovalute. Le CBDC, pur essendo sostenute dalle riserve della Banca Centrale, potrebbero non essere in grado di garantire stabilità in caso di esuberanza o scarsità di denaro digitale. Inoltre, le banche centrali potrebbero imporre limiti alla quantità di CBDC che un individuo può possedere, o applicare tassi a depositi superiori a una certa soglia, limitando così la libertà finanziaria.
CBDC e criptovalute: c’è ancora molta incertezza sul futuro
L’adozione di valute digitali centralizzate, nonostante i benefici di stabilità, sembra essere un percorso avvolto da incertezze e sfide. Nonostante l’indubbio potenziale della blockchain, la centralizzazione inerente alle CBDC potrebbe essere vista come contraria ai principi fondamentali di questa tecnologia, che pone grande enfasi sulla decentralizzazione. Inoltre, non esiste una protezione assoluta contro la volatilità data dalla mancanza di garanzie precise da parte delle banche.
Se consideriamo il contesto degli investimenti, se le CBDC possano minare la popolarità delle criptovalute rimane aperta. Mentre le criptovalute offrono un potenziale di rendimento significativo, sono anche intrinsecamente rischiose, mentre le CBDC potrebbero offrire un livello di sicurezza più alto.
Le potenzialità delle Central Bank Digital Currencies
In uno studio recente a cura di Michael Kumhof e altri e citato da Cepr.org, sono state analizzate le proprietà macroeconomiche delle CBDC sulla base di quattro caratteristiche chiave, ovvero:
- Accessibilità sia alle banche sia ai singoli;
- Capacità di tenere CBDC oltre confini e valute;
- Tasso di interesse inferiore rispetto a quello della banca centrale;
- Emissione di CBDC garantita unicamente dai titoli di Stato.
In base a queste considerazioni, gli autori hanno proposto che, in caso di recessione, la banca centrale dovrebbe effettivamente aumentare piuttosto che abbassare il tasso di interesse sulla CBDC rispetto al tasso di interesse sulle riserve. Ciò contribuirebbe a ridurre il rapporto tra costo e opportunità di detenere CBDC, aumentando la quantità di CBDC e di denaro in circolazione. In tal modo, si potrebbe contribuire a stabilizzare sia l’inflazione che la produzione.