E’ passato un mese dalla celebrazione del 25 aprile con le polemiche roventi che si è portata dietro ma non tutto il male viene per nuocere potrebbe essere ripreso il filo di un ragionamento sull’unità nazionale. Più volte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che “ora più che mai è necessario rimanere uniti in uno sforzo congiunto che ci permetta di rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell’Italia”. Fa pensare che la Giornata dell’Unità nazionale sia stata istituita per legge solo il 23 novembre del 2012: “Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di Cittadinanza e Costituzione e sull’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole”. Pur rimanendo un giorno lavorativo, il 17 marzo viene considerato come “giornata promuovente i valori legati all’identità nazionale”, ma quando una data non è segnata in rosso sul calendario pochi ne conoscono il significato. In occasione del 150º anniversario, il 17 marzo 2011, in tutto il Paese chiusero scuole, uffici e attività lavorative ma venne deciso che allo scopo di evitare oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese venissero spostati a tale data gli effetti giuridici ed economici della festività soppressa del 4 novembre.
Due date che meriterebbero di essere segnate in rosso sul calendario
Ma c’è anche un’altra data che dovrebbe essere celebrata con maggiore solennità, la Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870, l’episodio del Risorgimento che sancì la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia. L’anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi. Sarebbe l’ora che il parlamento tornasse ad esaminare le proposte di legge che vogliono dare il giusto risalto a quella vicenda fondamentale del Risorgimento. Chissà se le istituzioni di questo nostro Paese vorranno celebrare con solennità questa data. Il 20 settembre si avvicina.
Stefano Bisi