Si alza la polemica intorno alle commemorazioni per il 31° anniversario dalla strage di Capaci in cui morì il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
Alfredo Morvillo: “La mafia è una questione culturale, è un modo di vivere”
Sarà assente alla cerimonia davanti all’aula bunker di Palermo il magistrato in pensione Alfredo Morvillo. Lo ha precisato dopo l’uscita dell’intervista su la Repubblica in cui si scaglia contro la sorella del giudice Falcone. Accusata dall’ex magistrato di aver fatto accordi con la giunta Lagalla, il sindaco di Palermo, appoggiata dagli impresentabili Dell’Utri e Cuffaro. Alla cerimonia parlerà inoltre il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, attualmente sotto processo a Caltanissetta con l’accusa di essere stato una delle “talpe” di Antonello Montante.
Assente anche Giuseppe Di Lello, magistrato del pool antimafia di Falcone e Borsellino
Molti sono stati i messaggi della politica ma proprio la presenza di alcuni personaggi ritenuti impresentabili ha spinto l’ex magistrato a disertare la commemorazione. “Palermo abbia la coerenza di non partecipare alle commemorazioni, non lo merita la città. Non meritano Falcone e Borsellino che il loro ricordo sia macchiato dalla rituale presenza di personaggi che non tralasciano occasione per propagandare la convivenza politico-sociale con ambienti notoriamente in odore di mafia”
La risposta di Maria Falcone
Non si è fatta attendere la risposta di Maria Falcone, sorella di Giovanni, che ha voluto ricordare che il suo non è stato un accordo politico ma solo “un’occasione per creare spazi nuovi, luoghi di vita e non simulacri di ricordi o peggio altari della memoria da imbiancare solo alla scadenza degli anniversari”. La sorella del giudice Falcone sempre tramite la Repubblica ha voluto rincalzare la dose: “è il tempo di andare avanti, di perseverare nella ricerca della verità e al contempo smettere di usare l’antimafia per fare carriera, per fare passerella”.