Michelle Yeoh oscar. L’attrice premio Oscar quest’anno per il suo ruolo di donna molto tenace in Everything Everywhere All At Once si è espressa sulla sua carriera.

Michelle Yeoh: “Dopo l’Oscar non ho mai smesso di lavorare”

Dopo una grande carriera che però in occidente l’ha vista interpretare perlopiù ruoli da donna asiatica, l’attrice premio Oscar quest’anno con il film Everything Everywhere All At Once è sotto le luci della ribalta. Michelle Yeoh ha recitato in tanti film d’azione tra cui ricordiamo sicuramente Avatar, ma anche in pellicole d’autore come La tigre e il dragone e Memorie di una geisha.

All’incontro del 2022 Women in Motion del gruppo Kering, dove Michelle è stata festeggiata donna dell’anno, l’attrice asiatica si è espressa invece sull’anno passato:

Dopo l’Oscar non ho mai smesso di lavorare, è stato un anno fantastico e faticoso, avrei bisogno di vacanze. E’ difficile scegliere bei progetti dopo un successo così travolgente ma mi sono presa i miei rischi con Wicked.

Una questione di limiti

Durante un’intervista diffusa da Kering Women in Motion a Cannes, l’attrice di origine asiatica ha dichiarato:

Hollywood non era pronta a riconoscere gli attori asiatici all’epoca. C’erano molti film asiatici fantastici che sono usciti in quel periodo (quello de La tigre e il Dragone). Ma se guardi tutti i film che vengono nominati qui a Cannes e che ricevono premi, soprattutto agli Oscar, molto raramente sono asiatici.

Quando è uscito il film di Lee la gente diceva: ‘Nessuno in America lo vedrà perché non sanno leggere i sottotitoli’. Ma sapete che c’è? Gli americani sanno leggere. È solo una questione di spingere i limiti e di rifiutare di dire che questa è la ‘normale via, il modo normale’. La cosa migliore cosa che è accaduta dopo gli Oscar è che ora quando ricevo una sceneggiatura non descrive il personaggio come una ‘donna dall’aspetto asiatico’. Siamo attori. Dovremmo recitare. Dovremmo essere in grado di entrare nei ruoli che ci vengono dati e fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile. Questo, per me, è il più grande passo avanti.