La guerra tra Ucraina e Russia ha raggiunto l’area della città di Belgorod, sotto attacco nella mattinata di ieri. L’azione militare è stata svolta da alcuni incursori, che sono prima penetrati nel territorio russo e poi hanno messo a ferro e fuoco la zona. Il governatore Gladkov fa sapere che 8 persone sono rimaste ferite nell’attacco, alcuni edifici sono stati distrutti e ci sono molti civili in fuga dalla città.
Secondo il Cremlino si tratterebbe dell’azione di alcuni sabotatori di Kiev, penetrati nella città a confine con l’Ucraina per distrarre le armate di Mosca dalla conquista di Bakhmut. Kiev ha già risposto all’accusa negando ogni suo coinvolgimento: per l’amministrazione militare ucraina l’attacco sarebbe opera della «resistenza violenta» interna alla Russia.
Guerra: Russia e Ucraina litigano sulle responsabilità dell’attacco a Belgorod
Da quando hanno cominciato a circolare le prime voci sul raid a Belgorod, Ucraina e Russia hanno preso a puntare il dito l’una contro l’altra per individuare i colpevoli. Sul canale Telegram Baza sono circolati dei video che ritraevano un carro armato ucraino valicare il confine e si è parlato di ben tre combattimenti svolti nella strada che dall’Ucraina nord-orientale porta in Russia. Allo stesso tempo sui vari social si possono trovare fotogrammi di un elicottero russo Mi-8 che spara i suoi razzi sulla zona di Kozinka, nello stesso distretto di Belgorod.
L’attacco è poi stato rivendicato dal gruppo Legione della Libertà della Russia, che su Twitter ha affermato di aver liberato la zona di Kozinka e di aver raggiunto il distretto di Grayvoron, dove si trova Belgorod. Il gruppo militare è composto da disertori russi che combattono in seno alle forze ucraine.
L’azione militare ha visto la partecipazione anche del Corpo dei Volontari Russi, che già a marzo aveva compiuto un radi nella stessa zona. Il gruppo si è formato a luglio 2022 ed è formato da nazionalisti russi di estrema destra, dissidenti rispetto al regime di Putin. Il leader del Corpo dei Volontari Russi è Denis Nikitin, un personaggio che non ha mai fatto un segreto del suo orientamento politico e del suo odio verso il regime di Mosca. Proprietario di un brand di abbigliamento con simboli neonazisti, Nikitin aveva registrato un messaggio in cui affermava di odiare Zelensky, ma di essere pronto a combattere al fianco dell’Ucraina per liberare la Russia da Putin.
Attacco a Belgorod, Podolyak: “Il movimento di liberazione russo serve a terminare la guerra in Ucraina”
Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, guarda con interesse a quanto accaduto a Belgorod e commenta:
Il movimento di liberazione russo possa contribuire alla corretta conclusione della guerra in Ucraina e accelerare in modo significativo l’inizio degli eventi di trasformazione nell’élite politica russa
In quest’ottica di valorizzazione del lavoro di resistenza dei cittadini russi si inserisce anche il messaggio dell’intelligence militare ucraina Budanov, che si è appellato ai militari russi affinché abbandonino l’esercito. Il progetto dell’Ucraina si chiama “Voglio vivere” e punta a portare alla resa quanti più soldati di Mosca possibili perché, come avvisa Budanov, la guerra «andrà sempre peggio».